Champions. La Roma si gioca tutto a Leverkusen

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La Stampa (M.De Santis)Ultima chiamata per continuare a essere passeggera con velleità di qualificazione. A Leverkusen, già capolinea in estate dei sogni della Lazio, la Roma stasera si gioca il suo destino in Champions League: un blitz regalerebbe il paradiso di tornare in corsa (molto probabilmente al secondo posto) per gli ottavi, un pareggio il purgatorio di un altro crocevia nel ritorno con il Bayer e una caduta l’inferno di uno sfratto annunciato dall’Europa che conta.

RITORNA DZEKO – Tutta colpa, di questa situazione da giorno del giudizio, del rovinoso capitombolo giallorosso con il Bate Borisov. «La Roma ha addosso un po’ di pressione», sghignazza Roger Schmidt, timoniere del Bayer con una folta schiera di ammiratori che va da Guardiola al ds romanista Sabatini. «Per noi è una settimana eccitante», gli risponde, indirettamente, Rudi Garcia. «In cinque giorni – specifica il tecnico francese – ci giochiamo una partita importante, ma non definitiva, come questa e il primo posto con la Fiorentina. Battere il Bayer sarebbe un bel passo in avanti verso la qualificazione». Il «salto di qualità in Europa», desiderato e auspicato da Florenzi, passa obbligatoriamente per il disinnesco del «gegenpressing» di Schmidt – ordigno tattico fatto di pressione asfissiante, ritmi alti e più tiri che possesso palla – e nessun sentimentalismo per Rudi Voeller, vecchia bandiera ancora nei cuori romanisti che da un decennio lavora egregiamente da direttore sportivo plenipotenziario del Bayer. Missione non impossibile, specialmente con i ritorni di Dzeko e RudigerForse non hanno ancora i 90 minuti nelle gambe», puntualizza Garcia), ma tutt’altro che semplice. Per informazioni dettagliate, se la Roma non l’ha già fatto, chiedere alla Lazio.

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