Centravanti bollente. Nessuno segna più di Lewandowski

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Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Leo Messi è in infermeria e Cristiano Ronaldo ha fatto la sua sfuriata tra il 12 e il 15 settembre (5 gol all’Espanyol e 3 allo Shakhtar Donestk) per poi rilassarsi. Non c’è dubbio, a questo punto, che il pericolo pubblico numero uno per le difese di tutto il mondo è lui, Robert Lewandowski da Varsavia. Il centravanti del Bayern Monaco e della Polonia ha semplicemente segnato 15 gol nelle ultime sei partite: 5 al Wolfsburg (22 settembre, in soli 9 minuti dal 51’ al 60’), 2 al Mainz (26 settembre), 3 alla Dinamo Zagabria (29 settembre), 2 al Borussia Dortmund (4 ottobre), 2 alla Scozia (8 ottobre) e uno all’Irlanda (11 ottobre).

I gol segnati con il Bayern hanno portato a una striscia di 11 vittorie consecutive, quelli segnati con la Polonia hanno qualificato la sua nazionale alla fase finale di Euro 2016. Lewandowski, dopo tanti «falsi nueve», è la grande rivincita del centravanti vero. Ha fisico, senso del gol, controllo di palla, capacità di fare reparto da solo. Segna di destro, di sinistro, di testa (ciclonico il gol segnato all’Irlanda, alla Pulici), in acrobazia. Ai gol, che nel calcio non fanno mai male, aggiunge anche il lavoro per la squadra e un buon carattere con i compagni. La carriera di Lewandowski parte dalle giovanili del Delta Varsavia (10 presenze e 4 gol da minorenne). Il Legia lo tessera, ma non si fida di lui. Così passa allo Znicz Pruszkow, dove diventa capocannoniere della terza e della seconda divisione.

Il Lech Poznan lo acquista nel 2008 per 370.000 euro e viene ripagato con 32 gol in 58 partite e un titolo nazionale vinto all’ultima giornata (gol decisivo, guarda caso, di Lewandowski). La Polonia gli va stretta, arriva il Borussia Dortmund con 4 milioni di euro. Ben spesi: 131 partite in Bundesliga, 74 gol, due titoli, due secondi posti e una finale di Champions League persa 2-1 contro il Bayern Monaco. Sono proprio i bavaresi a strapparlo al Borussia, a parametro zero, nel 2014. Un trasferimento che, dopo quello di Goetze, sempre a costo zero, da noi avrebbe provocato faide sanguinose. Ma i tedeschi sono «cool» e non succede niente. Anzi, succede che Robert continui a segnare con le sue medie: 29 gol in 38 partite di Bundesliga. Per lui cambia anche Guardiola, che accantona la squadra senza centravanti. I gol arrivano a pioggia anche in nazionale: 32 in 72 gare.

L’11 ottobre 2014 partecipa alla vittoria per 2-0 contro la Germania. Questa volta il centravanti polacco è dalla parte «giusta», non come successo in passato a Klose e Podolski. Il particolare più incredibile, nella carriera di Lewandowski, è il suo valore di mercato, trasferimento dopo trasferimento: 370.000 euro, 4 milioni, parametro zero. Gira persino la voce che, quando giocava in seconda divisione nel Pruszkow, sia stato offerto alla Lazio per 100.000 euro. Poi, a cifre un po’ superiori, contatti con Sampdoria, Palermo e Fiorentina. Adesso guadagna 8 milioni di euro più bonus e, quest’estate, il suo agente ha parlato di un’offerta del Real Madrid da 80 milioni al Bayern Monaco e un contratto di 6 anni a 10 milioni di euro netti più bonus per il giocatore.

Verità? Esagerazione? Preveggenza? Di sicuro il prossimo campionato Europeo, in Francia, può essere l’ennesimo trampolino. Non sarà certo facile strapparlo al Bayern Monaco (è sotto contratto fino al 2019), una società abituata più a comprare che a vendere. Chi farebbe follie per lui è Juergen Klopp, che è stato suo allenatore a Dortmund. Lo vorrebbe a Liverpool per rifare grandi i Reds. Così come lo vogliono tutti.

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