Castan: “Mi aspetto una Roma forte. Grazie a Dio ho sconfitto la malattia, tornerò più forte di prima. Sabatini mi ha dato la forza di non mollare” – FOTO

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Queste le dichiarazioni rilasciate da Leandro Castan in conferenza stampa dal ritiro della Roma a Pinzolo:

Del Piero ti ha fatto gli auguri…
Ho letto e risposto su Twitter, sono molto contento di leggere queste parole di un campione come lui, mi dà più forza per tornare al livello di prima“.

Che Roma ti aspetti?
Una squadra forte, che lotta insieme. Mi aspetto di dare una mano a tutti i miei compagni, la stagione sarà lunga e io voglio esserci. L’obiettivo deve essere fare bene e vincere trofei per dare allegria ai tifosi“.

In questo momento difficile hai sentito il mondo del calcio vicino? Può insegnare qualcosa la tua storia?
Io sono molto contento, abbiamo visto che ci sono tante persone che guardano il calcio non solo per la loro squadra, ma anche con fair-play. Spero sempre di essere un esempio per tutti. Sono molto contento della vicinanza dei tifosi, spero di tornare come prima, a fare il mio lavoro, per dare fastidio agli altri tifosi. Sono contento dell’affetto ricevuto. La malattia? Grazie a Dio l’ho sconfitta, non ho vinto da solo, ringrazio veramente tutti“.

Cosa ti è mancato di più in questa stagione?
Per me il campo di gioco, 100%. Stare sul campo, all’Olimpico, a giocare… Dopo l’intervento pensavo di recuperare più velocemente, ma adesso sto lavorando per esserci già alla prima di campionato. Non ho fatto vacanze per essere pronti. Oggi è stato un allenamento pesante, ma mi sento bene. Ho fatto bene a lasciare le vacanze per il prossimo anno“.

E’ davvero la prima di campionato il momento per vederti?
Sto lavorando per tornare, ancora non voglio dire se ci sarò alla prima sicuramente. Sto lavorando per esserci il prima possibile. Con altri infortuni si sanno i tempi di recupero, ma questa è una cosa nuova, spero di tornare il più velocemente al mio livello, voglio dare allegria ai miei tifosi e tornare più forte di prima“.

Chi vuoi ringraziare di più per il tuo ritorno sul campo? Darcy Norman?
Non posso ringraziare una persona sola, sono fortunato ad aver avuto tante persone vicine. Ringrazio tutti quelli che sono stati vicini a me. Non voglio dimenticare nessuno. In primis ringrazio Dio e la mia famiglia, che è sempre stato vicino a me. Norman lo ringrazio, è stato vicino a me in queste tre settimane. Lo ringrazio tanto“.

Come vedi Strootman e Maicon?
Quanto possiamo considerarvi nuovi acquisti? Speriamo di poter fare bene, sono molto carichi. Strootman è un gran professionista, lavorava con me. Maicon è un campione, spero che potremo dare una mano quest’anno“.

Pensi che la coppia Manolas-Castan sarà simile a Benatia-Castan?
Benatia è un gran calciatore, anche Manolas. Adesso voglio lavorare bene e giocare io, non sto pensando con chi giocare. Se ci saranno 40 partite ne voglio fare 45. Il calcio è uno sport di squadra, voglio dare il mio contributo e aiutarla per arrivare a vincere, che è sempre l’obiettivo finale“.

Che cosa non è andato nella scorsa stagione?
E’ una domanda difficile. Tutti noi ci siamo fatti la stessa domanda, anche se io sono stato più fuori che dentro. Dobbiamo essere uniti fino alla fine, non vedo la stagione come un disastro totale, siamo arrivati secondi e in Champions. Speriamo di fare meglio in questa stagione che verrà“.

Ti tremeranno le gambe al ritorno in campo?
Io solo ad immaginare il ritorno mi vengono i brividi, non ho paura di sbagliare, sono fiducioso di poter tornare al mio livello. Ho fatto l’intervento per giocare a pallone e continuare la carriera, sennò stavo in Brasile a non fare niente. Mi manca un po’ di rapidità, ma piano piano tornerò ai livelli di prima, farò di tutto per esserci alla prima. La preparazione la voglio fare con molta calma per non avere problemi“.

Pallotta, Sabatini e Garcia che Roma stanno costruendo?
Loro stanno lavorando sempre per fare una Roma migliore, con una squadra migliore. Vogliono fare una Roma forte e al top. Lo dicono sempre quando parlano. L’obiettivo è quello di sempre, vincere. L’attaccante? Non voglio essere lui, avrà la pressione di dover fare 20 gol. Siamo pronti ad accogliere chi arriva a braccia aperte, anche se qui c’è gente brava. Vediamo che succede…“.

Sabatini?
Lui mi ha portato in Italia. Quando il dottore mi aveva detto che dovevo smettere a causa della malformazione, l’ho presa male. Sono andato a Trigoria e lui subito mi ha detto che dovevo restare e non me ne dovevo andare. Mi ha fatto sentire sempre un calciatore. Anche al momento dell’intervento. Lo ringrazio molto, mi ha dato la forza per non mollare mai, non lo dimenticherò mai“.

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