Cagliari in festa sogna lo scherzetto. E Storari…

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La Gazzetta Dello Sport (F.B.Velluzzi) –  L’entusiasmo è tornato. Il viavai al nuovo store del Largo Carlo Felice, dove per i successi del Cagliari la statua viene vestita di rossoblù, è continuo e attrae i turisti. Hanno già venduto 800 nuove maglie, impazzano i corredi per la scuola brandizzati e c’è un boom dei guanti da portiere. Potenza di Marco Storari, il vero leader di questa squadra che oggi si riaffaccia al Sant’Elia in quella serie A, persa nella disgraziata stagione di due anni fa. Arriva la Roma bruciata dal Porto, oggi più la squadra dell’ex Nainggolan che del divino Totti, alla quale Storari tolse uno scudetto con la maglia della Samp nel 2010 e che in Sardegna non ha mai avuto facile. Non sarà quella che ne prese cinque sei anni fa, sarà feroce come quella che vinse nell’ultimo confronto. Ma il Cagliari lotterà: «Giochiamo la prima partita in casa davanti al nostro pubblico. Come sempre scenderemo in campo per difendere i nostri colori e insieme alla nostra gente faremo una grande partita», carica Storari. Il Sant’Elia sarà esaurito, curve e distinti sono esaurite da giorni, resta qualche tribuna. La quota abbonati dovrebbe arrivare al tetto desiderato dei settemila, cioè mezzo stadio fidelizzato.

EVENTI – Sarà proprio il leader rossoblù a far gli onori di casa in campo consegnando al simbolo giallorosso un oggetto in artigianato sardo che rappresenta il legame tra Cagliari e regione, sponsor col marchio Isola. «In ogni partita regaleremo un prodotto di un artigiano diverso», spiega il responsabile marketing Mario Passetti. «I nostri partner li coinvolgiamo in tutto. Abbiamo siglato un accordo di tre anni col marchio tecnico Macron (con una linea dedicata) e uno di tre con la birra Ichnusa, quella sarda, e stiamo già pensando a una bottiglia col marchio Cagliari, con Goleador c’è un accordo per valorizzare il settore giovanile. Stando allo stadio, dove l’utopia è quella di arrivare un giorno al terzo tempo stile rugby (un appuntamento gastronomico tra le due squadre a fine partita), proprio sfruttando la partnership. Abbiamo riservato uno skybox ai tifosi che possono fare il walk about prima della gara, accompagnati dalle vecchie glorie del Cagliari che sono importantissime». Sia chiaro, tra questi scordatevi Gigi Riva. Rombo di tuono segue con amore, ma dal suo rifugio, un ristorante dove va ogni sera (Borriello prima o poi cenerà con il bomber dello scudetto). «È stato un miracolo riavvicinarlo, quando deciderà di venire lo accoglieremo a braccia aperte», sentenzia il presidente Tommaso Giulini.

NUOVO STADIO – Sarà l’ultimo anno nel vecchio Sant’Elia. A settembre ci sarà il bando per assegnare i lavori per il rinnovo totale: «Il Cagliari giocherà nel vecchio stadio che poi verrà abbattuto e ricostruito con l’aiuto di comune, regione, Sfirs e altri partner. Nel frattempo, fino al 2020, l’impianto sarà in un’area attorno ai parcheggi con la struttura già esistente a Is Arenas (lo stadio dei sogni di Massimo Cellino, poi bloccato) e il manto erboso del S.Elia. A fine campionato si costruirà e partiranno contemporaneamente i lavori», racconta Yuri Marcialis, l’assessore comunale allo sport che oggi sarà allo stadio. «Questo club ha fatto riavvicinare la gente al Cagliari, c’è uno spirito nuovo».

SQUADRA – Poi il resto dovrà farlo la squadra di Massimo Rastelli che oggi tenta l’impresa. «Mi aspetto una Roma decisa a reagire, è una squadra che lotterà per lo scudetto», dice il tecnico che non rinuncerà a giocarsela, provando forse lo spavaldo talento Barella. Ma dovrà stare attento contro un attacco come quello giallorosso che al debutto ne ha fatti quattro all’Udinese. Dietro dovrà pensarci Bruno Alves, il portoghese, campione d’Europa in Francia e leader della difesa di Spalletti allo Zenit che ne fece (22 milioni) il quarto più costoso acquisto della sua storia. Ma Bruno ora lotta al Poetto: «Sarà davvero un piacere rincontrare mister Spalletti, è un maestro di calcio che fa giocare bene le sue squadre. Ma noi dovremo essere più bravi di loro».

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