Bruno Peres: «Ora vinciamo tutte la partite per agguantare la Juventus»

La Gazzetta dello Sport (F.Oddi) – L’anno solare 2016 finisce con il pubblico dell’Olimpi­co che applaude a distanza l’ex laziale Zarate, potenza di un gol ai rivali del Napoli: il rigore del 3-­3 di Gabbiadini arriverà a gara della Roma finita, e deflusso iniziato, ma non basterà a rovina­re il Natale dei tifosi giallorossi. Ci aveva provato De Guzman, El Shaarawy aveva rimesso le cose a posto, Dzeko ha completato l’opera col gol del 2-­1, perché un pari in casa col Chievo non avreb­be fatto contento nessuno. Un gol di rapina, un si­nistro da due passi, non diffi­cile ma fonda­mentale, per una squadra che doveva cancellare il k.o. con la Ju­ve e rintuzza­re i tentativi di rimonta di Napoli e Lazio. Sono 13 i centri in 18 partite di campio­nato, media eccellente, ma che si era abbassata negli ultimi tempi: dopo la doppietta col Pescara era rimasto a secco con Lazio, Milan e Juve, la quarta partita senza fini­re sul tabellino dei marcatori­ schiava di pesargli.

SCAMPATO PERICOLO – Il 3-­1 fi­nale ha fatto sorridere anche Bruno Peres, che non avrebbe passato giorni sereni con un ri­sultato diverso: si è perso De Guzman sul gol del Chievo, ed è stato lungamente rimproverato da Spalletti nel corso della gara. «Credo di dover migliorare in di­fesa – ammette il brasiliano – bi­sogna sempre migliorare senza accontentarsi. In fase difensiva il mister mi dice che non faccio sempre bene, ascolto quello che ha da dirmi per cercare di diven­tare sempre più forte. Questa vit­toria era fondamentale, e non era facile ottenerla: loro giocano bene dietro, si chiudono bene, noi nel primo tempo abbiamo commesso un errore, ma ci siamo ripresi subito. Per riprendere la Juventus dobbiamo vincere tutte le partite come fanno loro. Ma stiamo trovando la strada e la mentalità giusta: sbagliando sempre di meno ci avviciniamo a loro, adesso dobbiamo solo spe­rare che perdano».

UN TITOLARE IN PIÙ – Felice an­che Vermaelen, tornato titolare in campionato dopo 4 mesi. «I miei problemi sono alle spalle: adesso voglio fare un bel girone di ritorno. Ho bisogno di giocare, sono stato fuori per molto ma ora mi sento bene. Difesa a tre o a quattro? Per me è la stessa cosa». È andato via senza parlare Itur­be, tornato in campo nel recupe­ro al posto di Dzeko: quinta ap­parizione in campionato, appena 38’ complessivi, ma il pubblico, quando Perotti è finito a terra do­po il contatto con Costa, lo ha in­vocato, chiedendo che fosse lui ad andare sul dischetto. L’ex Ge­noa non si è lasciato commuovere: i rigori sono la sua specialità, Iturbe dovrà cercarlo in altro mo­do il primo gol stagionale. Sem­pre che l’imminente apertura della sessione di mercato gliene lasci il tempo.

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