Corriere della Sera (G. Piacentini) – C’è il marchio di Tammy Abraham, al dodicesimo gol in campionato, il diciannovesimo in stagione, a segno per la quinta trasferta consecutiva, sull’importantissima vittoria della Roma sul campo dello Spezia.
Il centravanti inglese al minuto 99 (è il gol più tardivo nella storia della Roma in Serie A) di una partita che sembrava stregata per i giallorossi, si è preso la responsabilità di calciare un rigore assegnato dall’arbitro Fabbri dopo la revisione al Var, per un calcio in faccia ricevuto da Zaniolo: l’ex del Chelsea, come contro il Sassuolo, è rimasto freddo e ha realizzato il suo secondo penalty in carriera.
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A fine partita ha esultato con i compagni e con i tifosi, a cui ha regalato la maglia e se in Inghilterra alcuni tabloid hanno scritto di un suo possibile ritorno al Chelsea a fine stagione, lui sembra essersi ambientato alla grande nella Capitale. “Roma è casa mia – le sue parole – mi sono innamorato della città e dei tifosi dal primo giorno, per me la cosa più importante è avere successo per la Roma, speriamo di continuare così”.
Prima di trasformare il rigore da tre punti, la sua partita non era stata straordinaria. “Non ho parole per descrivere l’ultima azione, non so cosa sia successo, la porta sembrava maledetta, anche io ad un passo dalla linea non sono riuscito a segnare ma l’importante è stato portare a casa la vittoria“.