3′ da urlo! Totti show. E’ oro Roma

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Il Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – E’ stata l’apoteosi di Francesco Totti. Ripudiato dalla società, messo da una parte da Spalletti, che gli ha concesso solo quattro minuti (più recupero) ha salvato la Roma tre giorni dopo Bergamo. Gli è bastata quella manciata di minuti per ribaltare il risultato e realizzare una doppietta, che consegna virtualmente alla Roma la possibilità di giocarsi i preliminari di Champions (l’Inter è scivolata a meno sette) e di sperare ancora nel secondo posto. Totti ha segnato il gol del pareggio pochi secondi dopo il suo ingresso in campo, con un intervento nell’area piccola da centravanti vero, ha firmato la vittoria due minuti dopo, realizzando il rigore con una glaciale serenità. Non segnava una doppietta dall’11 gennaio 2015, quando firmò il pareggio contro la Lazio sotto la curva sud, proprio come ieri. E’ stato il suo trionfo, in un tripudio di emozioni che ha fatto piangere molti tifosi sugli spalti. Ha salvato forse la più brutta Roma di Spalletti, con il sangue freddo del campione di razza, che ha sfruttato i pochi istanti che gli sono stati concessi, mentre Dzeko che ha avuto a disposizione mezz’ora, non è pervenuto.

ROMA NUOVA – Spalletti in mattinata dopo l’ultimo provino ha deciso di rinunciare a Digne e Pjanic, non ancora in perfette condizioni fisiche. Ha rispolverato Maicon, assente dal 26 febbraio (vittoria a Empoli) e al posto di Digne ha riproposto Emerson Palmieri, alla prima partita da titolare. Keita preferito a De Rossi, che si è accomodato in panchina con Totti e Dzeko. Il Torino di Ventura con il solito 3-5-2 e nulla da chiedere a questo finale di campionato, ha lasciato a casa quattro titolari infortunati. Le motivazioni della Roma avrebbero dovuto spianare la strada al ritorno alla vittoria, dopo due pareggi consecutivi. Invece la squadra giallorossa ha incontrato difficoltà e ieri sono stati ancora più evidenti i segnali di un preoccupante calo di condizione fisica e di un blocco mentale, nel quale incide forse anche il caso Totti. I giocatori della Roma sono arrivati spesso secondi sul pallone, i cambi di velocità che hanno fatto la fortuna della prime partite di Spalletti sono ormai un lontano ricordo. Le difficoltà sono cominciate a centrocampo, dove Florenzi e Nainggolan si sono scambiati spesso la posizione, nel tentativo di portare l’azzurro dalla parte di Bruno Peres e liberare il belga per gli inserimenti. I due intermedi della Roma sono stati messi spesso in mezzo dai centrocampisti granata e dalla spinta degli esterni.

MINACCIA GRANATA – Così è sembrato di assistere allo sterile possesso palla della peggiore Roma di Garcia, incapace di creare occasioni da gol, pur avendo spesso il pallone tra i piedi. Più pericoloso il Torino, con una serie di azioni in contropiede. Il campanello d’allarme era scattato già nei primi minuti con Martinez, poi il palo di Belotti ha preceduto il gol. Manolas, irriconoscibile, ha trattenuto il centravanti granata (infrazione rilevata dall’arbitro d’area Giacomelli) che al 35′ ha fatto centro dal dischetto. Per tutto il primo tempo Padelli ha dovuto fare due sole parate, sui tiro di Maicon e Nainggolan. Poco prima dell’intervallo la Roma ha protestato per un rigore sacrosanto per un fallo di mano di Gaston Silva, che Calvarese non ha visto. All’Olimpico si sono tornati a sentire i fischi, per la prima volta con la gestione Spalletti.

CI PENSA TOTTI – Nella ripresa Spalletti ci ha messo un po’ a trovare le soluzioni per correggere la Roma. Al 14′ ha inserito Dzeko passando al 4-2-3-1, con Florenzi terzino a sinistra. Un attimo prima Calvarese non aveva visto un altro clamoroso fallo di mano di Gazzi in area. Il pareggio è arrivato poco dopo, con il colpo di testa di Manolas su calcio d’angolo. La Roma ha aumentato la pressione e sono arrivate altre occasioni da gol. Ma al 35′ Martinez ha riportato in vantaggio il Toro. Sembrava finita, ma al terzo cambio è entrato Totti che ha cambiato la partita in due minuti, con una doppietta che resterà nella storia, in un finale straordinario che ha ribadito la sua grandezza.

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