Zingaretti a PR: «Sbrighiamoci a fare lo Stadio della Roma, poteva già essere aperto il cantiere. Totti? Patrimonio del calcio mondiale» – VIDEO

Pagine Romaniste (D.Moresco) – Il nuovo progetto, targato Movimento 5 Stelle, sullo Stadio della Roma è in attesa di approvazione.  Il Presidente della Regione, Nicola Zingaretti, intercettato all’evento sulla riqualificazione del Parco del Pineto, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Pagine Romaniste della futura casa della Roma e di altri temi di attualità. Ecco le sue dichiarazioni a PR:

La Sindaca Raggi ed il Direttore Generale della Roma, Mauro Baldissoni, dicono che nel 2020 vedremo il nuovo Stadio. Secondo lei è fattibile?
E’ un auspicio, al quale non possiamo che associarci. Dipenderà da come ci si lavora pancia a terra. Se non si fosse cambiato il progetto già sarebbe stato aperto il cantiere, ad esempio. Sicuramente si sarebbe aperto addirittura prima, bisogna legare i comportamenti agli effetti che questi determinano. L’appello che faccio, visto che anche io voglio che si apra è: sbrighiamoci e rendiamoci conto che bisogna farlo e farlo bene. Bisogna fare lo stadio e permettere ai tifosi della Roma, ed a tutti i tifosi del mondo che verranno, di arrivarci e di uscirne in piena sicurezza, sennò si mette male.

Quanto può dare lo Stadio della Roma alla città?
Può dare tantissimo. In primo luogo perché è un grande investimento, un’opera architettonica che riqualificherebbe l’offerta dello sport in una bellissima Capitale e sicuramente anche la Roma. Una società che ha uno stadio di proprietà è un forte valore aggiunto. E’ un tema molto serio, che va rispettato e incoraggiato, senza prendere in giro nessuno, a cominciare dai tifosi, che oltretutto ci mettono l’amore per questa grande squadra.

Cori discriminatori negli stadi e adesivi antisemiti affissi in Curva Sud durante Lazio-Cagliari. Dove abbiamo sbagliato e come possiamo rimediare?
Gli stadi sono una vetrina della società, nella sua dimensione di massa. Non bisogna accorgersi dell’ignoranza, del razzismo o dell’intolleranza solo quando si manifesta. Bisogna ricorrere alla forza della cultura, della conoscenza ed al rispetto dell’altro. Quando è accaduta la polemica degli adesivi noi eravamo a Treblinka con dei professori di storia del Lazio, per la prima volta, a vedere i campi di concentramento. Se non vogliamo essere ipocriti dobbiamo sapere che il rispetto degli altri è un impegno di tutti i giorni e, se questo fosse serio, nessuno si sarebbe permesso di fare questa stupidaggine.

Parliamo un po’ di calcio. Preferisce Francesco Totti in giacca e cravatta o in maglietta e pantaloncini?
Io preferisco Francesco Totti sempre, come sta messo sta messo. E’ stato un grandissimo campione e molto più. Un esempio di vita e di come si può essere campioni, dando moltissimo. Totti questo non lo perderà mai. Vedremo come si svilupperà il suo contributo alla Roma, ma già mi sembra di poter dire che non ha perso la sua forza, l’integrità morale e la sua intelligenza, che poi ha caratterizzato questo campione della Roma, ma patrimonio del calcio italiano e non solo.

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