Gazzetta dello Sport – Stile Zeman, prove di 4-3-3: dalle fasce nasce una “terziglia”

La sfida di domenica con i boscaioli non fa testo, era «alla cieca». Le prime indicazioni tattiche, stanno arrivando in questi giorni, dove a Riscone sono spuntate anche le famose «terziglie», termine con copyright tutto di Zeman. Tradotto, terzetti di giocatori che lavorano contemporaneamente nei triangoli che si formano dinamicamente in campo, durante lo sviluppo del 4-3-3. Zeman, di solito, inizia schierando 11 giocatori contro nessuno, poi lavora sulle terziglie, mostrando 3-4 giocate basilari.

MOVIMENTI COMBINATI. Le catene di base nel gioco zemaniano sono quelle che si sviluppano sulle fasce, fondamentali nell’attacco alle difese schierate. Nella fattispecie Dodò, Pjanic (o Marquinho) e Osvaldo (o Totti o Bojan) a sinistra; Rosi (o Taddei), Florenzi (o Bradley, quando arriverà) e Lamela (o Lopez) a destra. Movimenti combinati, con l’obiettivo di trovare sempre un compagno libero. I terzini, si sa, con Zeman devono appoggiare la manovra e quando avanzano palla al piede, l’esterno offensivo attacca lo spazio in verticale ed il centrocampista si inserisce centralmente. La «terziglia» che si crea permette al terzino di scegliere tra la verticalizzazione (all’esterno) o l’appoggio (all’intermedio). Lo sviluppo successivo, eventualmente, è la sovrapposizione (finalizzata al cross), con l’esterno d’attacco che va incontro all’intermedio: se il difensore lo segue c’è spazio per la sovrapposizione del terzino (prima opzione), altrimenti l’esterno è libero di giocare.
CABINA DI REGIA.  Ma le terziglie si sviluppano anche nelle altre parti del campo, nello sviluppo della manovra. Spesso, il fulcro è il regista (il famoso centrocampista centrale di Zeman), libero di dialogare con i due difensori centrali (la disposizione della difesa è sovente a mezzaluna) o con l’attaccante, chiamato molte volte a giocare di sponda sugli inserimenti dei due intermedi o sull’eventuale appoggio all’esterno d’attacco. L’obiettivo, insomma, nella fase di costruzione di gioco è quella di creare sempre dei «triangoli» tra i vari giocatori, in modo tale che il portatore di palla abbia sempre due possibilità diverse di passaggio. E la difesa? Quella viene dopo, anche se la filosofia di Zeman è «difendersi in avanti». E cioè, tramite le terziglie, schiacciare gli avversari, in modo di ridurre al minimo i giocatori avversari nella propria metà campo.

Gazzetta dello Sport – Andrea Pugliese 

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