Il Romanista – Tutti gli uomini del Boemo

«Vincenzo Cangelosi ha un viso antico, da scudiero medievale. Silenzioso come il suo Cavaliere ». È così che Giuseppe Sansonna, il regista di “Zemanlandia”, fantastico spaccato sulla favola foggiana, tratteggiava qualche anno fa la figura del numero due, del vice Boemo, del vice allenatore per antonomasia. Di Vincenzo Cangelosi, l’uomo che Zeman lo accompagna da trent’anni. Una vita. Le esperienze italiane, le avventure all’estero: Vincenzo era sempre con Sdengo. Un passo dietro, da umile Sancho Panza, fedelissimo collaboratore. Il più importante, per Zeman. Presto, molto presto, vestirà assieme al suo tecnico la tuta della Roma. Cangelosi. Sicuro di venire al seguito del Boemo c’è anche Giacomo Modica, 48 anni, di Mazara del Vallo. L’anno scorso era sulla panchina del Lecco ma per sei stagioni è stato collaboratore tecnico di Zdenek. Anche al Fenerbahce. Anche, non solo. Doveva andare a Lucca. Uno scambio alla pari tra vocali, le eo di Lecco contro l’ua di Lucca. Serie D, però. Poi gli ha fatto uno squillo Zeman e il povero dittì dei toscani, Bruno Russo, si è trovato improvvisamente con un allenatore in meno. E la Roma con un assistente in più. Per Zeman, il Maestro, che aveva allenato Modica prima al Licata e poi al Messina. Un vice allenatore, un collaboratore tecnico. E un preparatore atletico. Si chiama Roberto Ferola il terzo uomo della squadra zemaniana. È un altro degli inseparabili, una richiesta espressa del Boemo, con cui ha iniziato a lavorare nel 1997. Nella Roma si occuperà anche del recupero infortunati, settore che a Trigoria è già curato da Francesco Chinnici e Luca Franceschi, entrambi riconfermati.

Del team del Boemo, e quindi in assoluto della Roma, non farà invece parte il fisioterapista Silvano Cotti. Per ora, è l’unico nome tagliato dalla società, oltre (ovviamente) a tutti quelli dello staff tecnico di Luis Enrique. Seppure con un impegno parziale – tre volte a settimana – resterà anche il fisioterapista Silio Musa. Secondo qualche fonte, non dovrebbero andare via nemmeno Michele Esteri, Umberto Meie Alessandro Cardini, tutti fisioterapisti. In bilico è Guido Nanni. È uno dei due preparatori dei portieri, l’altro è un “certo” Tancredi. È un intoccabile, Franco. Molto dipenderà dalla valutazione che farà Zeman, anche perché Konsel si propone un giorno sì e l’altro pure. Confermati invece tra i collaboratori Aurelio Andreazzoli, che in giallorosso è venuto con Spalletti, lo storico preparatore Vito Scala, l’istituzione che vigila sui muscoli del Capitano e lo scout Simone Beccaccioli. C’è un unico vuoto non colmabile. Una casella che resterà deserta. Un pezzo di leggenda che ha detto addio a Trigoria. È Giorgio Rossi. Sul sito della Roma ci sono ancora nome, foto e data di nascita. Un consiglio: andrebbero lasciati, magari con una menzione speciale. Per rispetto. Perché anche chi arriva oggi sappia cosa voglia dire avere avuto l’onore massimo. Quello di avere lavorato per la Roma.
Il Romanista – Daniele Galli

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