Il Tempo – Il fascino di Totti e quel sassolino bianconero

Fine settimana: tradizionale stop, o rallentamento, per il mercato. Anche se i delegati non si risparmiano i viaggi, possibilmente piacevoli, per qualche pesca miracolosa in America Latina. Per la Roma, prima fra tutte al lavoro, ancora qualcosa da definire, Bosingwa ha ingaggio sontuoso, potrebbe essere fumo negli occhi se la pista vera fosse quella di Jung, Tachtsidis non è ancora sicuro al cento per cento. Osvaldo ha marcato visita, fastidi lombari o soprassalti di infingardaggine, tutti gli altri a rimpiangere il giorno in cui sono nati, o almeno quello in cui hanno deciso di dedicarsi alla professione del calciatore, con il rischio, calcolato, di trovare sulla loro strada il boemo integralista, che sul lavoro duro puntualmente esprime la sua fede.

Soltanto Totti è rimasto, del gruppo storico che al primo mattino di ritiro vedeva piovere sul campo una valanga di palloni, le lunghe rincorse un optional per Liedholm. Ma il capitano è anche cresciuto alla corte di Zeman, dunque era l’unico realmente consapevole del carico di lavoro programmato nell’amico, e antico, verde paesaggio di Brunico. Gli ha dedicato, il tecnico, una parentesi della sua conferenza stampa, neanche troppo laconica in relazione alle abitudini. Qualche ironia sui ventotto scudetti della Juve: già troppi, e ne vorrebbero anche un altro paio! La posizione del capitano verrà definita quando l’allenatore farà veramente conoscenza con tutti i giocatori a disposizione, individuandone propensioni e condizione atletica.

Le «passeggiate nei boschi», come Zeman ha definito le corse che hanno sfinito i suoi, saranno una pausa piacevole quando gli allenamenti assumeranno un tono più intenso. Proprio a consentire al tecnico di farsi un’idea di giocatori che forzatamente conosce poco servirà questo galoppo di allenamento, il primo in assoluto per la Serie A, stavolta l’abituale formazione di boscaioli sarà quella della Val Pusteria. Ma la Roma non avrà ancora neanche un abbozzo di fisionimia tattica, ognuno vada in campo e cerchi di divertirsi senza curare particolari accorgimenti. Nessun rimprovero, è parso di comprendere, per un dribbling di troppo o qualche giocata di grande eleganza e di modesta praticità. Non sarà necessario spendere tante energie, anche perché saranno limitate dopo le galoppate di questi giorni. Un’occasione per regalare qualche immagine gradevole ai tifosi che, non ancora in massa, sono giunti a testimoniare il loro affetto.

Il Tempo – Gianfranco Giubilo

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