Il Romanista – Zeman prima frusta, poi insegna

Lamela il più rapido sulle ripetute, Dodò (che oggi verrà presentato) che fa i salti su dei piccoli tappeti elastici, José Angel che viene catechizzato da Zeman durante la seduta tattica e, soprattutto, i primi classici schemi del 4-3-3 del boemo e, soprattutto, lui che grida ai giocatori: «Volate». Senza sosta, la Roma continua ad allenarsi a Riscone e lo fa per quasi due ore la mattina e due ore e mezzo il pomeriggio. Atletica la prima parte, tattica ma con i soliti sacchi da 20 chili sulle spalle (nello specifico questo tipo di lavoro si chiama twister) la seconda parte, con i calciatori che hanno lasciato il campo distrutti. Solo Zeman sorrideva, evidentemente soddifatto del lavoro in campo della squadra.

Un lavoro iniziato, come di consueto, alle 9.30. Coi compagni anche Stekelenburg, arrivato domenica sera, mentre era assente il giovane Lucca, impegnato in Veneto per sistemare delle pratiche legate alla cittadinanza. Il pallone non compare mai. Zeman prende il fischietto, spiega alla squadra il lavoro da fare, osserva tutto. Si inizia a correre. E tanto. Dopo due ore di corsa il bilancio è questo e fa sudare anche solo a scriverlo: 9 giri da 1000 metri in totale per la squadra (chi ha corso all’interno del perimetro del campo un po’ meno). Il minutaggio medio doveva essere di 4’ a serie, ma l’ultima serie (la nona) doveva essere quella in cui dare tutto. Il parziale migliore l’ha fatto registrare Lamela, con 2’56″. In difficoltà (senza considerare i differenziati) José Angel e, a sorpresa, Bojan, che però in questi giorni è sempre stato tra i primi a tirare il gruppo. Come se non bastasse dopo la corsa c’è stato spazio anche per gli addominali sulle panche. A fine seduta frutta per tutti. Necessaria.

Il pomeriggio è stato ancora più duro. In campo alle 16.30: prima parte tattica poi, dopo un’ora, ancora esercizi fisici. Mancano Juan, Dodò e Proietti Gaffi mentre Greco va a lavorare in palestra. I calciatori si dispongono sulla pista d’atletica. Si dividono in due schieramenti, uno di fronte all’altro. E partono in 8 alla volta con dei sacchi di acqua caricati sulle spalle, percorrendo circa 30 metri camminando sulle punte. Finito qua? Neanche per sogno. Si torna a fare tattica e per la prima volta si iniziano a vedere gli schemi di Zeman. Si parte dal portiere, che appoggia al centrocampista, che a sua volta scarica sul difensore centrale. L’azione prosegue poi con il passaggio al terzino, che serve in verticale l’attaccante esterno, che a sua volta appoggia al centrale di centrocampo. E poi arrivano i tagli, con e per gli attaccanti e i terzini. I tifosi applaudono, qualche giocata si inizia a vedere. E per chi non è pratico, come Bojan, c’è anche il consiglio e l’esempio di Francesco Totti che gli mostra i movimenti da fare. Lo spagnolo sorride, guarda e impara. Giusto così.
Il Romanista – Chiara Zucchelli 

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