Il Messaggero – Zeman: “De Rossi è grande”

La smorfia che accompagna le sue parole è quella dei giorni migliori. È soddisfatto anche se fa finta di nulla. Del resto Zeman è fatto così: «La miglior partita della stagione? Con la Fiorentina avevamo impresso maggiore continuità. Possiamo comunque ritenerci soddisfatti. Nel primo tempo siamo stati attivi e propositivi. Il Milan è sempre il Milan, è una squadra che può creare delle difficoltà. Nella ripresa abbiamo voluto gestire la gara e questo ci riesce meno bene. Ci siamo dunque schiacciati un po’ troppo, rilassati e poi in dieci abbiamo faticato a trovare le misure». Analisi impeccabile anche se in cuor suo è consapevole che la vittoria contro i rossoneri non è stata mai in dubbio. Un successo fondamentale, sia per i tre punti in classifica che permettono ai giallorossi di restare in corsa per la Champions sia perché la Roma ha finalmente ritrovato De Rossi: «Ha fatto una grande partita, addirittura eccezionale nel primo tempo. Poi è calato come tutta la squadra nella ripresa. Ha giocato da De Rossi. Per quanto lo riguarda è sicuramente la sua miglior partita da quando ci sono io. Se gioca sempre così, è difficile che si risieda in panchina».
LA POLEMICA In una serata da ricordare a lungo, ci sono purtroppo i nei dell’espulsione di Marquinhos – «Dal campo pensavo non ci fosse stato il tocco con il braccio, riguardando l’azione in tv ho visto che poteva essere un fallo d’ammonizione» – e del rigore su Pazzini – «Il fallo di Goicoechea c’è ma c’è anche il fuorigioco di Muntari» – che lo fanno tornare su un argomento già trattato molte volte: «Il calcio si è sempre giocato a Milano e Torino e credo che per questo motivo in Lega hanno più voce in capitolo un certo tipo di squadre. È normale che soffi ancora il vento del nord». Roma-Milan passa improvvisamente in secondo piano. Dallo studio di Sky Sport continuano ad incalzarlo e lui non si tira indietro: «Si vede nel corso del campionato che certe squadre hanno avuto qualche vantaggio – aggiunge – È normale, ma se anche noi cominciamo a vincere tutte le partite assumeremo maggior peso. Quello che chiedo è solo una maggiore uniformità. Qualche gol irregolare a qualcuno viene dato e ad altri no».

Si torna finalmente a parlare di calcio: «Se quello schierato stasera è il miglior centrocampo possibile? Sinora non lo ha dimostrato. De Rossi è la prima partita che fa ai suoi livelli e la differenza si è vista. Non è questione se ho trovato o meno la quadratura del cerchio. A dir la verità io l’avevo da sempre. Il problema è farlo per 90 minuti: a volte ci fermiamo, controlliamo e giochiamo troppo la palla sul piede». Come al solito, si passa poi agli eccessi: «Noi perfetti? No, si può e si deve migliorare. Dove? Sia in fase difensiva che in quella offensiva. Gli attaccanti, ad esempio, si devono sacrificare di più».

AMATO O NON AMATO Viene poi chiesto a Zeman se la squadra sta iniziando finalmente ad amarlo. Sorride, per poi tornare immediatamente serio: «Il problema è che a me non interessa se mi amano, mi interessa che rendano. Con qualcuno magari ci litigo, più per finta che in realtà, perché li devo motivare». L’impressione è che il riferimento sia a De Rossi ma rimane tale perché il tecnico boemo non vuole dare ulteriori indicazioni.
Parola a Baldini: «La partita è stata bella ma adesso è finita. Volevo solo fare gli auguri di Natale a tutti i tifosi giallorossi. Se sarà un anno buono per loro, qualche motivo per sorridere lo avremo anche noi. Il loro apporto è stato sempre fantastico, a volte più delle nostre prestazioni. Pallotta e il figlio? Sono rimasti impressionati, il pubblico di un palazzetto (il riferimento è al basket, ndc) è diverso dall’atmosfera di uno stadio. Spesso si scambiavano sguardi sorpresi, è stato emozionante». Non solo per loro.

Il Messaggero – S. Carina

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