Corriere dello Sport – Zeman, lezione ad Allegri

Roma bellissima, straripante e alla fine un po’ ingenua, Milan inguardabile, arbitro mediocre. Questa la sintesi di una gara chiusa a dodici minuti dalla fine da decisioni arbitrali poco convincenti, a cominciare dall’espulsione di Marquinhos (improvvido il suo tocco di braccio ma nella circostanza non si può considerare in chiara occasione da rete un giocatore a trenta metri dalla porta e in posizione defilata). Detto questo va però sottolineato che la Roma deve imparare e in fretta a non complicarsi le partite ormai chiuse. (…)

DEVASTANTI – Non c’era un dato statistico alla fine del primo tempo che potesse mettere in dubbio la straripante superiorità giallorossa: tre gol realizzati, possesso-palla a vantaggio di Totti e compagni, sei tiri in porta contro zero del Milan, venti palle perdute contro sedici. Sarà stata la corroborante presenza di James Pallotta o sarà stata una formazione decisamente equilibrata, soprattutto in mezzo al campo, ma per i ragazzi di Zeman alla fine dei primi 45′ di gioco i tre gol di vantaggio apparivano addirittura poco generosi.(…) Altra musica la Roma, con Totti che gestiva il pallone da par suo (perfetto il cross per la testa di Osvaldo in occasione del raddoppio), De Rossi che dava copertura e geometrie, Bradley che pur maltrattando qualche pallone appariva altrettanto prezioso nel rubarli (da lui è partito il terzo gol di Lamela con un assist perfetto di De Rossi in mezzo all’area e una copertura decisamente imperfetta della difesa milanista) e Pjanic sempre lesto negli inserimenti (e preciso nei calci piazzati: suo il corner del primo gol di Burdisso). Insomma, troppa Roma per un Milan tentennante sulle palle inattive (tredicesimo gol subìto) e friabile nei centrali (soprattutto Yepes colpevole sia sulla prima che sulla seconda rete).

DIVARIO – E’ apparso evidente soprattutto un divario di qualità tecnica. E non solo. Anche di aggressività nel portare il pressing (soprattutto nella propria metà campo, da parte della Roma, per rubare palla e partire immediatamente in verticale), di ordine tattico e di velocità nel far girare palla. Allegri ha provato a rendere più efficace la sua azione offensiva aggiungendo un attaccante (Pazzini) e rinunciando a un centrocampista (Nocerino). I rossoneri hanno ulteriormente avanzato il baricentro mancando, però, di concretezza. Concretezza che mostrava la Roma che sfiorava il quarto gol con Totti dopo 5 minuti del secondo tempo e lo trovava dopo sedici grazie a una conclusione di testa di Lamela su assist di Balzaretti (nell’occasione il romanista riusciva a spuntare tra Yepes, Constant e Mexes). E’ chiaro che la Roma ha scaricato sul Milan la rabbia accumulata con le ingiustizie arbitrali di Verona trovando probabilmente contro una Grande stimoli che il Chievo non dà, ma se la squadra messa in campo ieri sera da Zeman (con un certo colpevole ritardo) riuscirà a trovare continuità di rendimento, la seconda parte della stagione potrebbe essere decisamente felice per i giallorossi. Per giunta ieri sono emerse anche le grandi qualità di Goicoechea autore di straordinari interventi (uno triplice con prima miracolosa parata su Boateng e poi uno “singolo” per mettere in angolo un velenoso diagonale di Bojan, alla prima da avversario all’Olimpico). (…)

Corriere dello Sport – A. Maglie

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