Zaniolo: “Con l’Udinese non sarà semplice, dovremo avere l’atteggiamento giusto. Di Francesco è stato molto importante per me”

Il protagonista del consueto match program della Roma è Nicolò Zaniolo. Il giovane centrocampista, arrivato in estate dall’Inter si sta ritagliando uno spazio importante nella squadra di Di Francesco ed è sicuramente una delle migliori sorprese di questo inizio di stagione. Queste le sue parole:

Quanto è stato importante il ruolo dei suoi genitori ed in particolare di suo papà con una carriera da calciatore alle spalle?
I miei genitori sono fondamentali per me, in ogni momento difficile o bello che sia. Sono sempre al mio fianco. È un onore per me aver avuto papà che ha giocato a calcio, mi dà i consigli su come devo comportarmi in campo e fuori.

Si parla molto delle difficoltà per i giovani di passare dal settore giovanile alla prima squadra: per lei quanto è stato complicato il salto? E se ci sono state, quali sono le criticità?
È un passaggio importante, un grande salto. La prima cosa che ho notato è stato il cambio di ritmo, in primavera ancora molto è legato all’improvvisazione. Quando sei in prima squadra, invece, devi pensare prima la giocata che devi fare. È stata la mia difficoltà iniziale maggiore, ma ancora adesso devo migliorare.

A proposito di “passaggi”, lei ha fatto un grande salto esordendo prima in Champions League e poi in campionato, quale reazione ha avuto quando ha saputo che sarebbe sceso in campo al Bernabeu?
È stato il coronamento di un sogno, mi sono ritrovato a giocare insieme a calciatori che fino a due settimane prima sfidavo alla PlayStation. Dal punto di vista emotivo è stato più difficile il periodo prima di scendere in campo, una volta toccato il terreno di gioco pensi solo a giocare. Era la prima partita da professionista e prepararla è stato difficile.

In campo l’emozione è svanita?
Nel riscaldamento e nel tunnel l’emozione c’era, eccome! Poi, quando sono entrato in campo, ho subito pensato a quello che avrei dovuto fare, alle indicazioni del mister. Insomma, è stato più difficile prepararla che giocarla.

L’esordio in Serie A, invece, è arrivato contro la Fiorentina, la stessa squadra che qualche tempo prima l’aveva scartata nelle giovanili…
Sì, per me è stata una rivincita. Ma non voglio più parlare di queste cose perché è un capitolo chiuso. Ora penso solo ad allenarmi per poter dimostrare quello che valgo nella Roma.

Dopo l’esordio con la maglia della Roma in Champions e in campionato, è arrivata anche la nazionale maggiore…
Molto inaspettata, ma un sogno incredibile. Sin da bambino speravo di essere convocato in Nazionale maggiore, penso che sia il sogno di tutti i bambini. L’emozione anche in questo caso è stata iniziale, poi quando sono arrivato all’allenamento ho pensato solo a ripagare la fiducia che mi aveva dato il mister Mancini.

Cosa le ha detto Mancini quando l’ha chiamata per avvertirla della convocazione?
Mi ha detto di stare tranquillo e se ero stato convocato il motivo c’era. Mi ha chiesto di darmi da fare e ripagare la sua fiducia.

Nel suo ruolo qui alla Roma si può confrontare con giocatori di grande esperienza: Nzonzi, De Rossi e non solo….
Per me è un onore allenarmi con loro, ma anche una grandissima responsabilità: devi tenere il loro passo perché altrimenti non giochi. Quindi penso che la cosa principale sia allenarsi bene e prendere loro come esempio e poi riportarlo in campo.

In squadra siete molti giovani, che rapporto ha con loro?
Ho un rapporto bellissimo con Luca Pellegrini e Kluivert, insieme condivido ogni cosa, sia in camera sia fuori. Siamo tutti e tre del 1999. Stiamo bene, anche loro mi hanno aiutato ad integrarmi nel gruppo.

Quanto è stato importante il ruolo di Di Francesco in questo inizio di stagione?
Il mister mi ha aiutato giorno dopo giorno in allenamento. Mi sta dando fiducia e io devo ripagarla sempre.

Torna il campionato e nell’ultima partita contro la Samp è stato molto importante il risultato, ma anche come la Roma è arrivata a quella vittoria…
Abbiamo vinto e giocato una bellissima partita. Un’ottima base di partenza per continuare con una striscia positiva.

È alle spalle il momento difficile?
L’importante è non ricadere nelle sconfitte, bisogna continuare a fare buoni risultati.

A cosa sono dovuti alcuni passaggi a vuoto che ogni tanto ho avuto la squadra?
Un po’ per sfortuna e un po’ per alcune cose in cui dovevamo migliorare, però ora siamo stiamo trovando la quadratura giusta e speriamo di continuare così.

Inizia un ciclo molto intenso, nove partite in 35 giorni, praticamente una ogni tre: come si gestiscono tanti impegni ravvicinati?
Serve l’aiuto di tutti componenti del gruppo, sia i vecchi sia i giovani.

Il primo avversario sarà l’Udinese del nuovo tecnico Nicola. Che partita si aspetta?
Sì, hanno appena cambiato l’allenatore e ci aspetta una partita difficile, come tutte del resto. Non esistono partite facili a questi livelli! Bisogna entrare in campo con l’atteggiamento giusto e alla fine il risultato verrà.

Martedì prossimo invece all’Olimpico torna la Champions League, una competizione dove la Roma sta facendo bene. La qualificazione agli ottavi di finale è vicina…
Sì, ma prima pensiamo all’Udinese, pensiamo a vincere e poi giochiamoci la Champions, contro il Real Madrid.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti