Zaniolo e i campioni? Non ci sono paragoni

Pogba, Zidane, Kakà o Totti: chi offre di più? E’ caccia al “chi ci ricorda”, al “chi diventerà”. Nicolò Zaniolo è entrato nella spirale amorosa che ti porta alle stelle senza passare dal primo piano. Ed ecco che Corvia era Casiraghi o Vieri, che Cerci era Henry, Locatelli Rivera e così via. L’augurio è che Nicolò diventi ancor più forte di quelli a cui viene paragonato fino a ora, ma lasciamo che la sua carriera si racconti anno dopo anno, partita dopo partita, senza correre, senza cercare la paternità del soprannome giusto o del paragone azzeccato. Come riporta Il Messaggero, è chiaro che stiamo parlando di un ragazzo più che promettente e lui sa bene che, quando sbaglierà una partita verrà facilmente demolito. Basta essere Zaniolo, un ragazzo semplice e pulito. Segna gol belli, quando esulta non si esibisce in balletti preconfezionati, a tanti piace per questo. Corre, alza le braccia, sorride. Gode, semplice. Un idolo ce l’ha, è Kakà, lui è il motivo di quella 22 sulle spalle. Ma per il momento lasciamo da parte i paragoni e lasciamolo divertire.

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