Volti noti, grandi ex e ritorni del nuovo calcio europeo

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Il Tempo (G. Giubilo) – Al contrario della roulette, nella quale vince soltanto il banco, Montecarlo regala anche sorprese gradevoli. Ancora una valanga di affetti per la Capitale. Dalla Germania arriva Rudi Voeller che a questa città è rimasto sempre legato. Ma anche Luis Enrique, che ha avuto parole di miele per i giallorossi e per la Capitale, cancellando la comprensibile amarezza per un congedo forse troppo frettoloso.

Anche l’Europa minore ha voluto tenersi in linea, regalando a Paulo Sousa, il portoghese che si sta guadagnando primi piani importanti, guiderà la Fiorentina contro il Basilea che aveva appena lasciato. Con la speranza di tornarci per la finale, assegnata alla città svizzera. S i allinea così ai nastri di partenza anche Europa League, che offre un solo traguardo veramente affascinate, un posto nella prossima Champions per il vincitore. Per il resto molto inquietanti interrogativi per questa interminabile maratona calcistica.

Quarantotto le squadre ammesse, tre le italiane, a Fiorentina e Napoli, promosse in campionato si è aggiunta la Lazio, uscita a pezzi dallo spareggio con il Bayer Leverkusen. Motivo di conforto il responso dell’urna di Palazzo Grimaldi di Montecarlo, tutto sommato benevolo nel confronto delle tre italiane, che presentavano soltanto il Napoli in prima fascia con Lazio e Fiorentina in seconda. Abbiamo evitato gironi terribile come quello che vede in campo il Tottenham, il Monaco e l’Anderlecht del giovane fenomeno Tielemans, diciotto anni e già alla terza stagione da professionista. La Lazio avrà una nobile decaduta come il Dnipro che, ha smobilitato, e il St. Etienne.

Per la Fiorentina altri polacchi temibile quelli del Lech Poznan e soprattutto il Basilea la squadra della città che ospiterà la finale della manifestazione.

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