Vivaio Italia

Corriere dello Sport (E.Intorcia – A.Mita – F.M.Splendore)Chi sono e, soprattutto, da dove vengono? Nulla di filosofico, sebbene questi eterni interrogativi sulla condizione umana valgano più che mai in un calcio che ha bisogno di ritrovare le radici, e non solo perché le nuove regole, nazionali e internazionali, lo impongono. Siamo partiti da questi due interrogativi per capire dove abbiano mosso i passi decisivi per la propria carriera da professionisti i calciatori attualmente nelle rose delle squadre di Serie A e Serie B. Italiani o stranieri, senza distinzione: l’importante è aver studiato calcio nei nostri vivai, averne appreso i segreti delle tecnica e della tattica, essersi preparati per il grande salto nel gioco dei grandi. Ne viene fuori una mappa puntuale e interessantissima che descrive la geografia del nostro pallone, dal Nord al Sud, lungo tutto lo Stivale. Con le big che la fanno da padrone, e non potrebbe essere altrimenti: sfornano giocatori per sé, ma anche per le altre, e in buona sostanza immettono costantemente nuovi calciatori nel sistema, lavorando per tutto il movimento italiano. Ma anche con sorprendenti realtà locali che sanno intercettare i talenti del proprio territorio, piccolo o grande che sia. In tutto 135 vivai censiti.

CHI SONOAbbiamo censito 734 calciatori delle rose attuali delle squadre di A e B, così come sono state ridisegnate dal mercato di gennaio. In 262 giocano in Serie A (35,7%), 471 militano invece tra i cadetti (64,3%). Praticamente, due calciatori su tre di quelli formati in Italia sono in B. Un dato che può essere interpretato secondo prospettive differenti: pesano, certamente, i tanti giovani mandati in questa categoria a fare esperienza; contano anche, però, i molti atleti che, una volta fatto il grande salto, non sempre si sono dimostrati all’altezza del massimo campionato.

DA DOVE VENGONOUno su due, in ogni caso, è stato formato da uno degli attuali 20 club di Serie A: parliamo di 382 calciatori, il 52,1%. Quelli cresciuti negli attuali 22 club di B, invece, sono 164, valgono il 22,3% del totale. C’è poi una fetta consistente, poco più grande rispetto al torneo cadetto, di calciatori svezzati da società che oggi sono in Lega Pro, in D, nei Dilettanti o che addirittura svolgono pura attività di settore giovanile. Sono 188, praticamente uno su quattro: il 25,6%.

FABBRICHE DI TALENTI – Chi sono i club che garantiscono al sistema Italia il maggior numero di calciatori? La Roma è al primo posto: tra A e B oggi ci sono in giro 44 calciatori made in Trigoria (e 24 in A, altro record), a conferma di una solida tradizione che ha garantito bandiere come Totti e De Rossi alla prima squadra, con il baby Antonucci fresco fresco di debutto, quello che cronologicamente ha garantito il sorpasso sul Milan. Già, perché al secondo posto ci sono proprio i rossoneri (43), primi però in un’altra classifica, quella del numero dei calciatori fatti in casa inseriti nella rosa attuale: sono ben 8, dal senatore Abate al baby Cutrone. Chiude il podio l’Inter, 40 giocatori in giro che sono partiti da Appiano Gentile. E poi? La solita Juve, ovviamente, che tra A e B oggi garantisce 37 elementi (e poi ci sono quelli che vanno anche in prestito all’estero). Spicca anche l’Atalanta, che è a 32: a detta di tutti gli addetti ai lavori, quello bergamasco è il vivaio più florido in questo momento e l’attuale quota della Dea sarà destinata ad aumentare negli anni a venire. In B il primato è del Brescia: 20 giocatori forniti al sistema. E, come il Milan, è anche il club ad averne di più nella propria rosa: sempre 8. Non per caso, evidentemente, è stata la scuola di Pirlo.

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