Verso l’archiviazione l’inchiesta sul nuovo stadio di Tor di Valle

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Il Tempo (I. Cimmarusti V. Di Corrado) – La partita legale sullo stadio dell’As Roma è a un passo dalla chiusura. La Procura ha chiesto l’archiviazione dell’indagine sull’iter amministrativo che ha portato il Comune a dare il via libera alla realizzazione dell’impianto giallorosso a Tor di Valle, con la delibera di pubblico interesse approvata lo scorso 22 dicembre dall’Assemblea capitolina. L’inchiesta della magistratura era partita da due esposti presentati dal Movimento 5 Stelle e dal comitato dei residenti di Tor di Valle, contrari alla costruzione del nuovo stadio nell’area dove prima sorgeva l’ippodromo.

I punti contestati sono: il nodo cubature e il rischio idrogeologico. Lo scorso giugno, mentre James Pallotta e il costruttore Luca Parnasi presentavano alla stampa il plastico dell’impianto, i consiglieri capitolini del gruppo M5S hanno presentato un’interrogazione urgente al sindaco Marino e all’assessore all’urbanistica Giovanni Caudo chiedendo di sapere «se sia vero che con la delibera di pubblica utilità Roma Capitale vengano riconosciuti alla proprietà 100 mila metri cubi in più del dovuto». Anche i residenti sono contrari a quella che ritengono una «speculazione». Lo stadio – secondo il comitato Tor di Valle – è «un cavallo di Troia, per sfruttare la legge 147/2014 (la cosiddetta Norma sugli stadi) e ottenere il permesso per riversare in quell’area quasi un milione di metri cubi di cemento».

Per quanto riguarda invece il secondo aspetto, tutto è iniziato dalle osservazioni dell’Autorità di bacino del fiume Tevere sul rischio idrogeologico di localizzare l’infrastruttura all’interno di una pianura alluvionale. Sulla base di questo parere, lo scorso mese il sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo, rispondendo a un’interrogazione parlamentare presentata da Filiberto Zaratti di Sel, ha parlato di «situazioni di criticità» sulla scelta del sito. La Guardia di Finanza, delegata dalla Procura a fare le indagini, ha acquisito ogni parere, nota o delibera riguardante sia il nodo cubature, sia il rischio idrogeologico. Tuttavia, i pm titolari del fascicolo (rimasto sempre senza indagati né ipotesi di reato) hanno chiesto l’archiviazione, ritenendo che i fatti denunciati non comportino nessuna responsabilità penale a carico di dipendenti e amministratori del Comune. Rischiano invece il rinvio a giudizio per bancarotta per distrazione e omesso pagamento dell’Iva gli amministratori delle società che gestivano l’ippodromo Tor di Valle e che avevano la proprietà del terreno, prima che venisse venduto alla società Eurnova per costruirci il nuovo stadio della Roma.

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