Ventura attacca l’arbitro: «Non è stato all’altezza»

Il Messaggero (U.Trani) – «Io ci credo ancora… Ma al ritorno servirà la partita della vita». Ventura non lo urla. Il suo sospiro, però, non basta per riemergere. E’ in apnea. Perché per l’Italia, solo 3 gol nelle ultime 5 partite, deve segnare almeno 2 reti e senza subirne a Milano per riprendersi il mondiale. Il ct, a quanto pare, ha avuto almeno la fortuna di vedere un’altra partita. Perché è arrivato a dire che «la sconfitta è immeritata», la seconda della sua gestione in gare ufficiali dopo quella umiliante contro la Spagna a Madrid (la terza con l’amichevole contro la Francia la sera del suo debutto). «Loro non hanno mai tirato in porta e noi abbiamo preso anche quel palo. Poi l’arbitro gli ha permesso di buttarla in rissa. Se Bonucci si è rotto il naso, non penso che si sia fatto male da solo. Va bene la fisicità, così però no. Voglio vedere se anche chi dirigerà al ritorno gli consentirà certi falli». Se la prende, insomma, con Cakir e non con se stesso o con questa nazionale che, vista a Solna, non merita certo di andare in Russia.

PRESIDENTE IN SINTONIA – «Siamo stati condannati da tre sfortune: l’autogol di De Rossi nel nostro periodo migliore, il palo che ancora trema di Darmian e qualche ammonizione che l’arbitro avrebbe dovuto dare alle persone giuste». Tavecchio sintetizza così la sua partita. E guarda a Milano. La qualificazione è davvero in bilico, almeno quanto Ventura. «La pressione sulla nazionale c’è sempre, soprattutto dopo una sconfitta. Normale» ammette. C’è l’ha con l’arbitro. «In una partita del genere serviva almeno più attenzione. Non è una giustificazione, il pareggio era il minimo che meritavamo. Adesso San Siro ci deve prendere per mano». Cerca l’ottimismo già alla Friends Arena: «Nello spogliatoio li ho visti arrabbiati perché sanno che si poteva fare un altro risultato. Dal capitano in giù, i ragazzi hanno una voglia feroce»

CALO DI CONCENTRAZIONE – «Su quel fallo laterale dovevamo far meglio». E’ l’unico appunto. «Buffon non ha fatto una parata, Belotti all’inizio è andato vicino al gol, colpo di testa a porta vuota, Darmian ha preso un palo a Olsen battuto. Certo, con i se o con i ma non si ottiene nulla. Adesso non contano più il modulo o il resto, ma solo la rabbia per ribaltare il risultato». A Milano non avrà Verratti: «Nel Psg gioca in un ruolo diverso, non si può adattare in due giorni. Non puntiamo il dito su un giocatore. Pensiamo a far girare più veloce la palla. E ce la faremo. Comunque, qualcosa cambierò». E’ il minimo.

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