USSI, a Mirante il premio arancio: “Abbiamo vissuto una stagione difficile. La serata di ieri è stata molto particolare” – FOTO e VIDEO

Pagine Romaniste (dal Circolo Canottieri Aniene D.Moresco) – E’ finita la stagione e con essa è il tempo dei premi USSI. Al Circolo Canottieri Aniene c’è spazio per un giocatore giallorosso, Antonio Mirante, che ha ricevuto il premio arancio. Per il portiere arrivato dal Bologna un grande finale di stagione, da protagonista, anche grazia alla fiducia datagli da mister Ranieri che l’ha messo al posto di Olsen. Queste le sue parole durante la premiazione:

MIRANTE IN ZONA MISTA

Un bilancio sulla stagione della Roma?
Abbiamo fallito l’obiettivo principale, ci dispiace perché ad un certo punto abbiamo ricominciato a crederci. Per arrivare quarti in classifica dovevamo avere un po più di continuità e di prestazione di risultati. Dispiace perché la Roma è una di quelle squadre che ci deve sempre stare in Champions.

Ti senti il primo portiere anche per l’anno prossimo?
Mi sento un portiere della Roma e basta, come tutti gli altri si sentono un calciatore della Roma. Nelle grandi squadre c’è sempre competizione e questo dà stimolo e deve dare maggiori responsabilità a tutti noi.

Qual è stato il punto debole di questa stagione? Soltanto la continuità?
Ci sono stati altri fattori sicuramente. Quest’anno siamo stati travagliati dagli infortuni, un dato importante da analizzare. Abbiamo avuto un cambio di allenatore che un po’ ha influito all’inizio. Sicuramente le cose non andavano benissimo. Questo ci ha fatto perdere un po’ quei punti che non ci hanno permesso di entrare in Champions perché se andiamo a vedere ieri tutte le squadre erano lì quindi la differenza è stata poca.

L’addio di De Rossi. Vi ha detto qualcosa in particolare?
No, è stata una cosa commovente per tutti noi e fa avvicinare ancor di più i tifosi al calcio perché penso anche le altre tifoserie abbiano dimostrato a Daniele De Rossi tutta la stima e l’affetto.

Quale promessa ti senti di fare per l’anno prossimo ai tifosi?
Ai tifosi non ci sono promesse da fare. Si aspettano grande attaccamento ed è una cosa che Daniele ci ha lasciato. E’ quello che possiamo dimostrare in campo.

MIRANTE SUL PALCO

Come è andata?
Bene. Nel senso che abbiamo vissuto una stagione difficile e contorta. La serata di ieri è stata molto particolare, emozionante per la nostra comunità e soprattutto perché un grande campione e uomo va a giocare altrove. Ancora una volta la nostra comunità ha dimostrato grande attaccamento nonostante la stagione difficile. Per noi è uno slancio per ripartire la stagione prossima.

Ranieri poi ti ha detto “da adesso in poi tocca a te”…
E’ il mio ruolo e lavoro, quello che dovevo fare qua. Ad un certo punto il mister ha deciso di buttarmi dentro e alla mia età non posso permettermi di essere impreparato. Poi si può sbagliare o no, ma a livello di testa non posso sbagliare. Quello che dovevo portare alla Roma era proprio questo. Sono contento di quello che ho fatto in queste partite, di aver contribuito ad un finale migliore.

Quali saranno gli errori da non rifare?
Sicuramente sarà l’approccio al campionato, non dobbiamo farci condizionare dalle problematiche di mercato e della stagione appena conclusa. Non dobbiamo neanche demoralizzarci per quello che è successo quest’anno, è successo il contrario l’anno scorso, la Roma arrivava da una stagione esaltante. Sarà importante ripartire con uno slancio giusto.

Come ti sei trovato in questa esperienza romana?
Fantastica, il nostro ambiente è magnifico. Si pensa che nel mondo del calcio l’ambiente romanista sia pesante, pieno di pressioni, ma per noi è stimolante, è stimolante per me. Lo è stato alla mia età e questo ti fa venire voglia di giocare qualche anno in più.

MIRANTE A SKY

La lucidità di De Rossi ieri sera?
Credo sia crollato a casa (ride, ndr). Nei giorni precedenti si vedeva l’emozione e l’attesa di quello che poteva riservargli lo stadio. L’ha vissuta bene, noi un po’ meno perché ci siamo commossi tutti, compresi i calciatori del Parma, questo dimostra il livello del calciatore.

Il suo peso nello spogliatoio?
Riusciva sempre a darci quel qualcosa in più, a motivarci e ad arrabbiarsi nel tono giusto. Mi ha fatto impressione durante la prima in campionato, la sua carica agonistica negli spogliatoi prima di scendere in campo, non avevo mai visto tanta grinta. Dentro quella sua carica c’è l’amore per questa maglia.

Chi potrà essere il suo erede?
La Roma, anche vista da fuori, ha sempre avuto l’identità del calciatore romano e romanista. Ci sono giocatori come Alessandro Florenzi e Lorenzo Pellegrini che potranno ereditare questa responsabilità, ognuno con le proprie caratteristiche. L’esperienza che Totti e De Rossi gli hanno lasciato è importante.

Sul tuo futuro?
Mi auguro che la mia carriera possa continuare il più a lungo possibile. Non mi aspettavo questo finale di stagione da protagonista, sono contento al livello personale di quanto ho fatto. Speravo nella qualificazione alla Champions League, sarebbe stato il finale perfetto, ma dobbiamo ripartire.

Con te in porta dall’inizio sareste andati in Champions?
Apprezzo i complimenti, ma credo sia ingeneroso nei confronti di Robin (Olsen, ndr). Credo che in generale da quando è arrivato Ranieri le cose sono migliorate, ci siamo compattati in mezzo al campo. Non è demerito di Di Francesco, anzi bisogna ricordare il traguardo della semifinale di Champions raggiunta, probabilmente siamo cambiati mentalmente nell’ultimo periodo. I rimpianti per la Champions ci sono, potevamo vincere le partite contro Genoa e Sassuolo ed arrivare tra le prime quattro.

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