Uno stadio senza pace

Se fosse un giallo, comincerebbe malinconicamente ad assomigliare a «Dieci piccoli indiani» di Agatha Christie. Nell’universo del Movimento 5 Stelle che ruota intorno al comune di Roma, dopo Marra, Romeo, Ferrara, Lanzalone e De Vito, ieri si è aggiunto all’elenco degli indagati anche Daniele Frongia, già vicesindaco, attualmente assessore allo Sport, uomo di fiducia di Virginia Raggi. È accusato di corruzione e per questo ha rimesso le deleghe e si è autosospeso, dichiarando: «Ho piena fiducia nella magistratura e, come sottolineato anche dai miei legali, confidiamo in una rapida archiviazione. Ma il mio caso non ha nulla a che fare con ciò che è emerso con De Vito». Dagli Usa, il presidente Pallotta è sempre convinto ad andare avanti, ed è per questo che smentisce ogni ipotesi di cessione del club. Detto questo, visti i rapporti che ha con la banca d’affari «Goldman Sachs», è logico che se pervenisse qualche lusinga potrebbe prenderla in considerazione, ma solo se il sogno stadio fosse infranto. Ipotesi a cui non ci si vuole rassegnare. Lo riporta La Gazzetta dello Sport.

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