Under, diamante grezzo. Il CEO del Basaksehir: “Avrà sempre la Roma nel cuore. Monchi fece un sacrificio per prenderlo”

Pagine Romaniste (L.Fantoni) – Lorenzo Pellegrini, Aleksandar Kolarov, Patrik Schick, Rick Karsdorp. Nel primo mercato romano di Monchi sono questi i nomi forti, quelli che i tifosi attendono. Quello di Cengiz Under passa quasi inosservato. Gli unici commenti che si fanno sono in merito alla cifra spesa per acquistarlo: ben 13 milioni. Tanti per un ragazzo semi sconosciuto che viene dal campionato turco. Cengiz però non si spaventa nonostante le difficoltà iniziali. Il suo nome, d’altronde, la dice lunga. Oltre ad essere pronunciato come quello di Gengis Khan, il celebre condottiero mongolo, nella sua lingua madre significa “Imbattibile”. La sua carriera calcistica inizia a Smirne, sulle rive del Mar Egeo, con la maglia del Bucaspor. Si fa tutte le giovanili nella squadra di Buca ma poi segue il suo mentore, Mehmet Ozkan, all’Altinordu. Una squadra che per molti potrebbe risultare sconosciuta, ma che in realtà è uno dei migliori settori giovanili turchi. Tantissimi i giocatori finiti nella Süper Lig, oltre alle due stelle Soyuncu ora al Leicester e, appunto, Cengiz Under. Con la maglia rossoblu arriva l’esordio tra i professionisti. Dopo due anni lo compra l’Istanbul Basaksehir e Under diventa grande, si trasferisce in quella che una volta era conosciuta come la “Nuova Roma”. Un segno premonitore? Forse. Con la squadra arancioblu colleziona 43 presenze e 9 gol, prima di fare il salto definitivo per approdare alla corte di Di Francesco.

I primi mesi a Roma sono difficili, ma era prevedibile. Under non parla italiano e l’ambientamento non è dei più semplici. Fino a gennaio vede poco e niente il campo e quando lo fa le sue prestazioni sono dimenticabili. Sembra l’ennesimo oggetto misterioso passato dalle parti di Trigoria. Nel girone di Champions League, addirittura, non scende in campo neanche per un minuto. Ad inizio febbraio però la Roma va in trasferta a Verona. Cengiz è due partite di seguito che parte titolare. Le sue prestazioni stanno crescendo, gli manca solo il gol. Al turco basta solo un po’ di fiducia. Passa un minuto, si libera sul sinistro e lascia partire un siluro che si insacca all’angolo basso. Da quel momento in poi arrivano i gol, tanti, tra cui anche quello allo Shakhtar Donetsk agli ottavi di Champions. Purtroppo l’ex Basaksehir ha poi alternato momenti di assoluta classe a periodi di stop a causa di numerosi infortuni. Nella Roma è ritenuto un giocatore importante, ma forse non insostituibile come altri e per questo si è parlato spesso di una sua possibile cessione all’estero. Da Costantinopoli a Roma, Under ha riunito l’impero. Appena il pallone tornerà a rotolare avrà la campagna di Spagna da portare a termine, partendo da Siviglia, per conquistare tutta l’Europa.

IL CEO DEL BASAKSEHIR: “LO VOLEVA ANCHE UN’ALTRA SQUADRA ITALIANA”

La consacrazione di Cengiz Under è avvenuta quando giocava al Basaksehir. Nel club di Istanbul si è lanciato nel calcio dei grandi, fin dall’esordio nei preliminari di Europa League contro il Rijeka. Per conoscerlo meglio abbiamo intervistato il CEO dell’Istanbul Basaksehir, Mustafa Erogut, colui che l’ha scovato nell’Altinordu e poi l’ha venduto a Monchi un anno dopo. Queste le sue parole:

Ha comprato Under dall’Altinordu quando era ancora giovanissimo. Che impressione le ha fatto quando è arrivato?

Lui è sempre stato molto calmo e sicuro di sé. Anche nel periodo in cui lo abbiamo osservato, prima di prenderlo, abbiamo visto questa sua attitudine. Per lui è stato un grande vantaggio.

Quanto è cresciuto nel periodo al Basaksehir? Che tipo di giocatore e di persona è diventato?

All’inizio lui era il giocatore di riserva per il ruolo di ala sinistra. Il titolare era il brasiliano Doka che però stava invecchiando e le sue prestazioni stavano calando. Quando poi a Cengiz è stata data l’opportunità di giocare titolare, lui non si è tirato indietro.

Come è stata la trattativa con la Roma? E con Monchi?

Sul tavolo c’erano diverse offerte: una da un club francese, una da un club di Premier League e l’ultima da un’altra squadra italiana. Eravamo vicinissimi a raggiungere un accordo con la squadra di Premier ma Monchi lo voleva a tutti i costi e ha fatto un sacrificio per concludere l’affare.

Come pensa possa continuare la carriera di Under?

Per quanto riguarda l’aspetto fisico, la Serie A è il campionato più difficile da giocare. Se lui ci è riuscito in un’età così giovane può giocare facilmente da qualsiasi altra parte.

Parla ancora con lui? Le ha detto come si trova a Roma?

Si siamo sempre in contatto con Cengiz. Mi ha detto che è felice perché la Roma sta dando un grande contributo alla sua carriera. Io penso che quando lascerà la Roma, un giorno, la avrà comunque sempre nel cuore, come il Basaksehir.

Un giorno le piacerebbe riportarlo al Basaksehir?

Non ora. Nei prossimi anni lui deve continuare a giocare con delle grandi squadre. Quando la fine della sua carriera sarà vicina potremo considerare questa possibilità.

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