Under, l’altro Dybala a confronto con l’originale

Corriere dello Sport (R.Maida) – La sua nuova stella polare si chiama Emre Can. Sì, proprio come il collega del Liverpool che è di nazionalità turca anche se è nato in Germania e gioca nella Germania. L’Emre Can d’America è un giovane dottorando di ingegneria elettronica dell’università di Boston e si è proposto come interprete per accompagnare Cengiz Ünder nei primi passi dell’ambientamento alla Roma. Non lo abbandona mai: è quel ragazzo corpulento con i capelli ricci che ogni tanto balza sul campo per facilitare la comunicazione con i compagni, con lo staff, persino con i tifosi.

DOPPIO GIRO – Il bello è che Emre Can parla un inglese perfetto ma non l’italiano. Perciò per la seconda traduzione, in aggiunta al professionista poliglotta della società Claudio Bisceglie, intervengono spesso De Rossi o Strootman, che oltre a conoscere l’inglese sono utili intermediari per una rapida conoscenza della Roma. Dopo la tournée i dirigenti assumeranno un altro interprete che aiuti Ünder a imparare velocemente l’italiano.

BOOM – In campo però il ragazzo sembra aver già capito tutto perché è intuitivo e intelligente. E’ un giovane maturo, sotto il profilo della lucidità calcisticasembra già pronto per far parte di questo organico. Non è casuale che l’avesse individuato anche Guardiola per il Manchester City. Ma Monchi, a parità di offerte economiche, ha avuto la prontezza di intervenire giocando su due fattori: 1) Roma è un mondo più attraente di Manchester; 2) nella Roma, Ünder sarebbe stato subito un calciatore importante. E così sarà, se le premesse dell’amichevole con il Tottenham verranno rispettate: al di là del gol, che ha meritato al ragazzo l’aggettivo «letale» utilizzato da Eusebio Di Francesco, i segnali arrivati dalla Redbull Arena sono più che incoraggianti.

IL CONFRONTO – Ma siccome confermarsi è molto più difficile che rivelarsi, stasera Ünder è chiamato a un esame complicato. Partendo dalla panchina, come nella precedente esibizione, dovrà misurarsi non solo con una grande avversaria come la Juventus ma soprattutto con un campione come Dybala, al quale è stato paragonato sin da giovanissimo in Turchia. In effetti, la dimestichezza con il piede mancino e la somiglianza nel look e nelle movenze sono abbaglianti. «Andate piano però» avverte Di Francesco, lo specialista nella valorizzazione dei giovani campioni. A vent’anni si può perdere facilmente il senso della misura.

PRECEDENTI – E poi la cautela è d’obbligo a Trigoria, o meglio a Boston, rammentando il precedente di Salih Uçan, un altro turco che era accompagnato dalla fama di grande talento e che invece in Italia si è accontentato di un ruolo da figurante. Ünder è di ben altro livello, tanto è vero che ha giocato un campionato da titolare e si è affacciato con profitto alla Nazionale maggiore, però è saggio non caricarlo di aspettative. Sarà lui in caso a crearle, quando sarà sicuro di poterle rispettare.

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