Una Roma senz’anima

Era dall’epoca di Luis Enrique che la Roma non partiva così male in campionato e lo stop della crescita rimette in discussione anche il lavoro del club. E’ il cammino in Champions che mette in mostra quello che questa squadra è capace di fare ma, come riporta Il Tempo, è nella continuità che si diventa grandi. Della Roma di Luis Enrique è rimasto solo De Rossi, ma se quella era soltanto all’inizio di un percorso, quella di oggi è più matura e invece è settima in classifica superata anche dal Parma, quindi fuori anche dall’Europa League. A finire sotto processo è ancora Di Francesco che è proiettato alla prossima partita mentre i tifosi vogliono un cambio in panchina. Ad Udine un faccia a faccia tra qualche supporter e Florenzi, ma Monchi ha calmato subito le acque. Naturalmente il tecnico ha le sue colpe, ma dimostra una personalità che non riesce a trasferire alla squadra con i giocatori che mancano di cattiveria e soprattutto dopo le soste la concentrazione crolla. Il problema è nella testa e da lì scaturiscono altri guai: giocare di rincorsa fa capitare gli infortuni e succede anche che si perdono le trame di gioco. La Roma ha segnato per 22 volte, 16 di queste in casa, ed ha subito 16 reti. Inoltre il VAR non è di aiuto visto che i giallorossi non vedono un rigore a favore da 27 giornate. La differenza con la squadra dello scorso anno sono 12 punti, 11 di questi persi contro le piccole.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti