Una Roma piccola a lezione dal Real. Per fortuna c’è Olsen in porta, finisce solo 3-0

Sembra quasi che il Real Madrid di Ronaldo, sia stato già dimenticato per far spazio ad una versione potenziata della squadra campione d’Europa per tre anni di seguito. I blancos strapazzano letteralmente la Roma, e La Gazzetta dello Sport pone l’interrogativo: come è possibile sia finito soltanto 3-0? Purtroppo, a parte la grande prestazione di Olsen, tra i giallorossi di ieri sera non c’è nulla da salvare. Le scelte azzardate di Di Francesco non hanno pagato: due su tutte. Il tentativo disperato con Nicolò Zaniolo, nemmeno autore di una pessima partita ma consegnato in pasto alla tecnica madridista, e la scelta del doppio mediano De Rossi-Nzonzi, col francese utilizzato da mezzala a farne le spese. Il Real è invece diverso da quello di Ronaldo e Zidane: l’addio del portoghese ha spinto Lopetegui a scegliere la strada della manovra più avvolgente, possesso e palleggio, improvvisamente esaltata da cambi di fascia e soprattutto imbucate in profondità. Alle quali mai la Roma non è mai riuscita a resistere. Non ingannino i 5 tiri in porta, uno solo pericoloso: è il Real che s’è rilassato ogni tanto, perché la Roma invitava alla tranquillità.

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