Corriere dello Sport (G. Marota) – Quando Mourinho prende una direzione, difficilmente fa poi retromarcia. E uno dei primi tasselli per costruire la sua Roma, nella passata stagione, l’ha messo nel reparto difensivo: dopo un inizio barcollante, la squadra ha trovato il suo assetto ideale grazie al trio formato da Mancini, Smalling e Ibanez, sempre più affiatati tra loro fino a rappresentare un autentico baluardo nella finale di Conference League a Tirana. Una volta assaporato il piacere della solidità, lo Special One ha deciso di continuare su questa strada.
E così la Roma a Salerno è ripartita dai soliti tre centrali, dopo un ritiro estivo durante il quale sono state provate diverse soluzioni: Kumbulla-Smalling-Ibanez hanno esordito nell’amichevole contro il Sunderland Mancini-Smalling-Tripi sono stati proposti in Roma-Portomonense, Mancini-Kumbulla-Ibanez contro lo Sporting, Kumbulla-Smalling-Vina contro l’Ascoli e lo Shakhtar. Le risposte? Quasi tutte positive. La Roma ha sofferto veramente solo in casa dello Sporting il 19 luglio, subendo 3 gol in 90 minuti a dispetto delle 2 reti incassate negli altri 7 incontri.
Anche Kumbulla va considerato al pari dei primi tre per importanza nel progetto tattico: l’allenatore, dopo aver lodato pubblicamente i suoi progressi, ha fatto capire a più riprese di considerarlo molto più di una semplice alternativa.