Un po’ contestazione e un po’ amore: serata romanista tra alti e bassi

Corriere dello Sport (G. Marota) – Un coro lungo quasi dieci minuti, come un salmo intenso e profondo, come un antico rito tribale che serve a esorcizzare la delusione. La Curva Sud non ha mai smesso di cantare. E per urlare al mondo la propria passione, ha atteso il momento più difficile: quello dell’agonia per una partita che sembrava non finire mai sul punteggio di 0-3, negli ultimi minuti di gioco.

E quindi, mentre Brozovic e compagni facevano girare il pallone nell’attesa che Di Bello fischiasse tre volte, sugli spalti è stato un “Alè Alè Roma Alè” incessante. Con tanto di bandiere al vento e sciarpata.

Se una persona si fosse presentata allo stadio nel recupero, senza conoscere il risultato della gara, probabilmente avrebbe immaginato un trionfo della Roma. I tifosi della Roma hanno cantato, certo, ma anche contestato. A fine primo tempo, per esempio, hanno urlato ai calciatori un eloquente “Tirate fuori le p…“.

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