Un mese di fuoco. Mou, sosta vietata: alla Roma serve un settebello per la rinascita

Gazzetta dello Sport (G.Olivero) – Il Monte Bianco è vicino: non lo vedi, però lo senti nell’aria pungente che disturba lo struscio nella zona dei mercatini di Natale. La Roma non è certo venuta a Ginevra in vacanza e anzi contro il Servette dovrà cercare di bissare il 4-0 dell’andata, perché il primo posto nel girone di Europa League passa necessariamente da due larghe vittorie contro gli svizzeri e lo Sheriff, nella speranza che si inceppi lo Slavia Praga, attualmente davanti grazie a una differenza reti migliore. Ma la posizione geografica della partita di stasera ha un significato metaforico ben preciso: nel prossimo mese, fino al 30 dicembre, la Roma dovrà scalare una montagna bella alta e solo quando sara in vetta capirà davvero quale sia il suo volto. Finora è una squadra dalle mille facce ed espressioni: competitiva quando è al completo, eccessivamente deludente quando manca qualche pezzo pregiato, divertente quando riesce a far correre il pallone, impacciata quando perde le distanze e rinuncia a giocare, svagata in alcuni momenti delle partite, devastante quando si avvicina la doccia e non si può sbagliare. I giocatori non sono banditi, come vorrebbe José Mourinho, ma sanno colpire come pirati. Hanno qualità tecniche importanti, ma a volte se ne dimenticano.

Insomma, qual è la Roma? Non lo scopriremo probabilmente oggi contro il Servette, avversario troppo debole per affidargli un giudizio plausibile. Però da qui a fine anno qualcosa capiremo. Anzi più di qualcosa. Perché arriva un ciclo di partite che avranno un impatto importante su tutta la stagione. Nell’ordine i giallorossi sfideranno Servette, Sassuolo, Fiorentina, Sheriff, Bologna, Napoli e Juve. Le due gare di Europa League sono semplici, ma come detto bisogna vincerle con un punteggio largo per evitare lo spareggio di febbraio contro le eliminate dalla Champions League. In campionato la Roma dovrà consolidare le ambizioni di quarto posto contro avversari scomodi e quello teoricamente meno problematico è il Sassuolo che al Mapei ha costretto Mourinho al pareggio nelle prime due stagioni giallorosse. E come se non bastasse l’intensa fine del 2023, il 2024 inizierà (Coppa Italia a parte) con gli scontri diretti con Atalanta e Milan.

La formazione titolare contro il Servette avrà qualche variazione “perché domenica ci aspetta una partita difficile con il Sassuolo e perché ci sono elementi da gestire con attenzione, come Pellegrini, Renato Sanches e Dybala, che potrebbe comunque essere titolare con Lukaku. In difesa siamo contati, sperando che Mancini mi dica che se la sente di scendere in campo. Stavolta mi aspetto risposte positive sia da chi gioca meno e avrà la sua occasione sia da chi è abituato a essere titolare e a Ginevra dovrà andare in panchina con lo spirito giusto“. Mourinho dice di non pensare ai gol da segnare per scavalcare lo Slavia Praga, che parte da +3 in differenza reti: «A me interessa vincere. Poi, all’ultima giornata, se avremo bisogno di tanti gol per arrivare primi nel girone rischieremo tutto e ci faremo aiutare dai nostri tifosi». Che quando c’è da scalare una montagna riescono sempre a dare una grande mano.

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