Gandini: “Avevamo totale ragione ad opporci alla squalifica di Strootman, giustizia ristabilita. La società è forte e coesa” – VIDEO

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Umberto Gandini, amministratore delegato della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Roma Radio. Queste le sue parole:

Grande soddisfazione quella di ieri…
Intanto grazie per la disponibilità e buongiorno a tutti. Ieri è stata una giornata importante perché è stato riaffermato quello che sapevamo dall’inizio, cioè che avevamo totale ragione nell’opporci e nell’appellarci alla sentenza del Giudice Sportivo sulla squalifica di una presunta simulazione di Strootman, con un’applicazione della prova televisiva che è un istituto assolutamente importante ma che nel caso specifico era assolutamente fuori luogo. Molto contenti di questo, è stata ristabilita la giustizia, abbiamo la possibilità di giocare le prossime partite con i nostri migliori giocatori disponibili, con tutti i migliori disponibili senza avere squalifica o altro, ci danno un’ulteriore spinta per crescere.

Grande lavoro di squadra, la società è stato molto impegnata in questo sforzo.
Come sempre, ho trovato una società molto organizzata, forte e coesa, ho una bellissima relazione professionale col direttore generale Baldissoni, col quale parlo tutti i giorni e concordiamo la nostra quotidianità e quella della società. Posso soltanto sostenere quello che lui ha detto ieri in risposta a Marotta che ha detto tutto giusto. Mauro è un tifoso della Roma, è legittimato a esprimere i suoi pensieri. Ha sbagliato solo un fatto, cioè quello che parla con me costantemente tutti i giorni ed io posso confermare che abbiamo sempre, e continueremo sempre, a parlare.

Sapeva che sarebbe arrivato questo momento, come sta vivendo la vigilia di Roma-Milan?
Non è particolare, sicuramente molto interessante. Nessuno può pensare che io possa cancellare in un minuto 23 anni di lavoro con una società che mi ha dato tutto e che mi ha permesso anche di essere in questa posizione oggi a sfidarla con la mia nuova squadra, con la Roma, e quindi il primo sentimento è di gratitudine e di ringraziamento per la società c’è. Poi è particolare solo perché è una partita importantissima.

Non si aspettava di trovare il Milan secondo con la Roma…
Mi aspettavo di trovare la Roma seconda e sicuramente sono contento che noi siamo in questa posizione. Il Milan sta facendo molto bene, allenato da un ex romanista come Montella che ho conosciuto brevemente nel periodo del mercato prima che venissi a Roma. Mi fa piacere, da questo punto di vista, che sia la partita più importante della giornata, che sia una delle partite più importanti dell’anno, entrambe le squadre sono appaiate dietro la Juventus e si giocano sostanzialmente il titolo, chiamiamolo pure platonico o effimero, di sfidante principale, è un bel prodotto. C’è grande emozione e grande tensione positiva verso questo impegno che mi auguro, e mi aspetto, dia l’ulteriore conferma di quale sia la dimensione della Roma.

Che partita si aspetta?
Una partita ben giocata, nella quale credo che il Milan non possa fare altro che applicare le sue armi migliori che sono quelle dell’attesa e della ripartenza, contro una squadra che fa del controllo delle partita, di campo e delle ripartenze, una delle sue armi migliore. Secondo me sarà una partita aperta, non credo che il Milan possa affrontarci a viso aperto, credo che sarà più nostra responsabilità fare la partita e abbiamo tutte le carte in regola per farlo. Dovremo stare attenti quando il Milan ruba palla e riparte, diventa pericoloso. Poi hanno grande consapevolezza, in questo periodo, di potersela giocare, questo gli dà grande fiducia, per cui è un avversario da prendere con le molle ma è un giusto ostacolo nel nostro percorso verso l’eccellenza.

Fine settimana importante, c’è anche il derby di Torino, sorteggi Europa League…
Si un fine settimana importante, anche lunedì sarà una giornata importante come è stato importante ieri. Avremo l’avversario di Europa League per i sedicesimi, quello di Youth League per la Primavera, conosceremo la classifica con i risultati del fine settimana e avremo, penso, ulteriori motivazioni per fare bene. Siamo ormai, quasi, destinati a far bene e sono molto contento di far parte di questo momento.

Viene da un’ambiente dove si è vinto tantissimo, noi meno. Che effetto le ha fatto vedere 4 mila persone all’allenamento?
Poi magari erano di più di 4 mila (ride, ndr). E’ stata una bellissima emozione, credo che sia stato bello per la squadra per celebrare un successo importante. Un successo che vale 3 punti, come è stato quello sulla Lazio, ma che so essere molto importante per Roma e per i romanisti, è stato molto bello. Diventa la dimostrazione della grande passionalità della tifoseria romanista e della voglia di stare insieme alla squadra, con la squadra in mezzo ai tifosi. E’ quello che stiamo cercando di trasmettere in questi giorni, i giocatori lo stanno facendo in maniera molto sincera, di far arrivare i tifosi romanisti con noi. Siamo molto contenti di averli in trasferta, dove fanno degli spettacoli sempre molto belli, Sassuolo, Empoli e anche Bergamo stesso nonostante i problemi di fine partita. Ma sopratutto all’Olimpico, che è casa nostra dove ci stiamo esprimendo al meglio e vogliamo continuare a farlo e vogliamo condividere con Roma città e romanisti le nostre gioie. E avere anche il supporto qualora qualcosa non vada per il verso giusto, ma anche in quel momento sentirci parte integrante di questo gruppo.

Ha immediatamente compreso cosa vuol dire derby.
È stato bello, il mio primo derby romano, particolare perché giocato in trasferta ma la cosa più importante era quella portare a casa un risultato importante e decisivo per questa parte della stagione e staccarci un po’ dal resto, mantenere la posizione che abbiamo e dimostrare di essere una grande squadra, di saper giocare a calcio in tanti modi. Nel primo tempo non è stata una partita semplice, non è stata una partita bellissima dove forse abbiamo più controllato, abbiamo più badato a capire come eravamo in campo, ma poi nell’intervallo col mister e con una maggior consapevolezza siamo riusciti a fare quello che dobbiamo fare da grande squadra, mettendo sul piatto delle occasioni notevoli come quelle di Dzeko che non sono state create dagli avversari anche se devo ammettere che quando qualcuno eccelle c’è sempre qualcun altro che sbaglia, questo è nello stato delle cose. E’ stato un bel derby, bello vincerlo e bello avere i 3 punti e continuare nel nostro percorso.

Diventa importante vincere anche giocando male.
Assolutamente, non si può sempre giocar bene così come non si può sempre vincere, anche questo va accettato. Quello che ho sempre creduto e portato avanti da quando stavo al Milan, e in questi 3 mesi qua, ed è quello che mi accompagnerà spero per tutto il mio percorso, è che il nostro dovere è di essere competitivi a lungo. Noi giochiamo per vincere, ma vince uno soltanto purtroppo. Non è che gli altri 19 falliscono la stagione, ci sono vari piazzamenti e il fatto che la Roma sia stabilmente tra le prime del campionato italiano, è un classico esempio di come la società voglia mantenere la competitività il più a lungo possibile e spero che questa stagione continui su questa falsariga.

Quali sono le sfide personali di Gandini e della società per il futuro?
Sono quelle di rendere sempre più una grande società quella che è già una grande società nel calcio italiano e in quello europeo dove, magari, abbiamo maggiori potenzialità di crescita per poter diventare quello che ambiamo ad essere essendo i rappresentanti della città di Roma, cioè una squadra globale. Questo grazie anche al mondo che cambia con i social, il digitale, e tutto il resto diventa un po’ più semplice ma nulla può prescindere dai risultati. Dobbiamo avere costanza di risultati e di continuare ad essere competitivi e, per quanto mi riguarda, cercare di portare consapevolezza nei propri mezzi e serenità per raggiungere grandi risultati. Poi le sfide sono quotidiane, quelle di far crescere il sistema Italia che da un po’ di anni a questa mostra dei limiti, la sfida del nuovo stadio e tutto quello che ne comporta, la sfida verso una dimensione economica del calcio della Roma più consono alle giuste ambizioni alle aspettative dei proprietari e dei consiglieri azionisti.

In che direzione sta andando il nostro calcio?
Deve fare tesoro delle riflessioni che sta facendo da qualche anno a questa parte. Non si può dire che all’interno degli organi federali non ci confrontiamo, lo facciamo e stiamo prendendo coscienza dei problemi che dobbiamo affrontare e delle soluzioni che dobbiamo mettere in campo. Dobbiamo fare tutti un passo indietro o di lato verso l’interesse comune. Troppe volte abbiamo cercato di difendere le posizioni, difendere lo status quo perché porta dei vantaggi a differenza dei cambiamenti. Bisogna pensare più come sistema e meno come singoli azionisti di un condominio che ha 20 soci come la Lega Calcio. Credo che stia avvenendo una maggiore consapevolezza dell’Italia nello scacchiere internazionale. I risultati di politica sportiva degli ultimi 3 mesi sono stati straordinari.

La Super Champions è la punta dell’iceberg…
Si, un lavoro portato avanti in più livelli e da più persone che ha riconosciuto che ci sono squadre troppo importanti in Italia che devono partecipare alle competizioni europee, così come in Inghilterra, Germania e Spagna che hanno la stessa necessità. Questa è una strada, poi ci sono i successi sportivi grazie a un presidente giovane come Seferin che presiede la Uefa è stato un altro grandissimo risultato. Un altro è la finale europea Under 19 in Italia. La cosa che mi sta più a cuore è di riuscire a contribuire a far tornare il calcio italiano dove era qualche anno fa, a farlo ritornare una delle leghe più importanti, lo è ma non tra le prime due. E sopratutto a non far diventare il calcio italiano una destinazione di passaggio per tutti i grandi giocatori ma una destinazione di arrivo come negli anni di Maradona, Zico e Van Basten, era il calcio più importante al mondo.

Gandini calciatore?
No (ride, ndr). Era il classico da oratorio, da ricreazione, stavo davanti. Per stazza nel corso degli anni ho fatto il centravanti. Giocavo con amici che avevano il campetto in erba e giocavamo a 7 o 5, giocavo davanti per via del peso. Ho un passato sportivo professionale in un altro sport, ho giocato a hockey su ghiaccio per molti anni a Varese, nel campionato italiano, per 6 anni. Nel nord Italia c’era più tradizione di sport invernali grazie alla vicinanza con la Svizzera e lì è molto importante. Nell’hockey su ghiaccio giochi un una superficie non naturale quindi non riesci a controllarti bene e hai un campo senza vie di fuga, lo scontro fisico è parte del gioco. Nel calcio hai grandissima possibilità di fuga se non vuoi affrontare lo scontro perché il campo non ha vincoli tranne quando giocavamo noi all’oratorio con i muri (ride, ndr).

Come va il suo ambientamento in città?
Mi trovo bene, città meravigliosa e clima splendido. Ho scelto di abitare in centro perché volevo vivere la città e avere tutto a portata di mano. Sono qui con mia moglie, i miei figli sono grandi e ci visitano ogni tanto, è diventato sicuramente un centro di attrazione importante, anche molti amici che vogliono venirci a trovare, stiamo diventando una destinazione privilegiata per gli amici. Mi piace molto, la città è accogliente, la gente è gentile. Non ho ancora, penso, quella riconoscibilità che mi rende un po’ diverso il vivere la città ma sono molto contento.

Rinnoviamo l’appuntamento per lunedì sera. La prevendita sta andando molto bene…
Serata importantissima, per la Roma e per Roma. Deve essere quindi importante per i romanisti e per il suo popolo. Vogliamo che l’Olimpico, che oggi è la nostra casa in attesa di costruirne un’altra, ritorni ad essere il fortino che è sempre stato, quel posto di aggregazione, di gioia e di condivisione che io ho imparato essere l’Olimpico quando la Roma gioca in casa e che ho vissuto da avversario per tantissimi anni e ora sono molto orgoglioso di poter vivere da padrone di casa, vorrei vedere quello che vedevo negli anni passati. So che non è semplice e che ci sono tanti problemi che stiamo affrontando e che spero vengano risolti nel breve ma ciò non toglie che il prodotto di lunedì sera Roma-Milan è il miglior prodotto di calcio che ci possa essere oggi e i tifosi devono essere all’Olimpico.

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