Il Messaggero Veneto – Roma e Inter all’orizzonte: Guidolin torchia la squadra

Gli evidenti cali di Armero e Isla a Parma lo hanno preoccupato. E siccome il momento è cruciale, con all’orizzonte Roma e Inter in campionato, intramezzate dall’euro-trasferta potenzialmente decisiva di Rennes, Francesco Guidolin ha pensato di correre ai ripari mettendo mano all’aspetto atletico nel corso della seduta svolta ieri al Bruseschi.
Dove la squadra è stata scissa in due grupponi presentando da una parte i titolari sul “Campo B”, a servizio dei preparatori atletici Diamante e Bordon, mentre dall’altra le seconde linee imbottite dei ragazzi Primavera hanno dato vita a una partitella diretta dal Guido.

METODO – Conoscendo le metodologie di lavoro dello staff tecnico non c’è di che sorprendersi del richiamo fisico su cui si è puntato ieri, e per almeno due ragioni. La prima è di ordine interno visto che Guidolin sa perfettamente quanto l’Udinese, la vera Udinese, possa esprimersi al meglio se non depotenziata, se non privata di quella compressione nel motore che le permette equilibrio e ripartenze. La riprova evidente si è avuta a Parma, dove un paio di elementi fuori giri hanno finito col compromettere i compagni.
La seconda ragione, invece, è dettata dalla tipologia delle prossime avversarie considerando che la Roma di Luis Enrique sta entrando in forma e col suo gioco basato sul possesso palla chiama l’avversario a continui movimenti senza palla, uno sforzo anche dal punto di vista nervoso. Poi ci saranno due test probanti sul piano fisico come Rennes e Inter a cui tenere botta in trasferta, e quindi è meglio prepararsi per bene.

RAZIONE Ecco dunque perché ieri i vari Isla, Asamoah, Danilo, Benatia, Basta, Pinzi e Floro Flores sono stati spremuti su scatti di 50 metri e sugli allunghi senza vedere mai palla, lontano dalla partitella a cui, invece, Guidolin si è affidato per mettere “in ritmo” i vari Badu, Barreto, Pasquale, Ferronetti, Battocchio, Doubai, Sissoko, Fanchone e i Primavera. All’appello mancavano solo Neuton (leggera distorsione alla caviglia destra) e Coda, rimasto in palestra per un lavoro personalizzato. Più in generale, è sembrato che Guidolin abbia voluto dare ritmo e intensità alle seconde linee.
Il tutto, con Di Natale su un campo a parte, impegnato nel consueto lavoro personalizzato col professor Artico. Premio. L’altra sera Guidolin è stato premiato nella sua Castelfranco Veneto col “Radicchio d’oro”. Nell’occasione il tecnico ha nuovamente sottolineato il felice rapporto con il Friuli, sua terra d’adozione. «Devo ringraziare Udine, dove mi vogliono troppo bene e mi sento molto coccolato. La squadra sta facendo un grande lavoro, il merito è dei giocatori, della società e dei tifosi. Poi qualcosa ho dato anch’io».
Il Messaggero Veneto 

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