Il Messaggero – Roma, brutto stop

La Roma si arrende al Friuli nel finale: 2 a 0 per l’Udinese che si piazza in testa alla classifica. Anche se il risultato è fin troppo pesante, la prova dei giallorossi è opaca e sciatta.
Male nel primo tempo, decenti solo venti minuti della ripresa. Non convince nella circostanza nemmeno Luis Enrique: sbagliato lo schieramento di partenza e in ritardo gli interventi in corsa. L’asturiano insiste con la rotazione dei suoi interpreti, con la quattordicesima formazione diversa nei 14 match ufficiali, ma nella circostanza si complica la vita. Due novità in difesa, con una coppia di terzini inedita: Taddei a destra per far rientrare a sinistra Josè Angel, attualmente impresentabile. In mezzo, accanto a Kjaer, torna Juan, anche se, per ammissione dello tecnico alla vigilia, il brasiliano non è al cento per cento.
Modifiche anche a centrocampo e in attacco: fuori Bojan e dentro Greco, con Pjanic che sale a fare il trequartista. Stessa formula, per i due reparti, provata in partenza a Novara e cambiata poi per vincere. L’esclusione del centravanti spagnolo, utilizzato solo a fine partita, non è per gli errori contro il Lecce, ma probabilmente per il comportamento fuori del campo, essendo stato fermato mercoledì dai carabinieri (ore 3, a San Giovanni), con (secondo) ritiro della patente. Primo tempo abbastanza noioso, quasi di studio. Inizio di gara, tra l’altro, ritardato di dieci minuti: l’arbitro Banti chiede di cambiare la base delle porte e di avanzare la rete per evitare che in caso di gol la palla torni in campo, ingannando lui e i due assistenti. Le porte del Friuli hanno una base che permette lo spostamento in caso di neve, per coprire meglio il campo. Il diesse Larini chiarisce che è solo una questione tecnica e non di sicurezza. Guidolin è addirittura più prudente di quanto aveva messo in preventivo Luis Enrique. Solita difesa a tre, con Domizzi che lascia presto a Ferronetti per un infortunio muscolare, ma sei centrocampisti e non cinque dietro all’unica punta Di Natale.
C’è Abdi a fare il trequartista con Floro Flores in panchina. La Roma non alza il ritmo e non fa possesso palla, anche per il pressing alto dei rivali. Reparti spaccati tra loro e squadra lunga. Se De Rossi funziona da terzo stopper, i due intermedi Gago e Greco sono fuori dal coro, Josè Angel sbaglia in appoggio e soffre le incursioni di Basta, davanti Pjanic appare poco, Lamela perde spesso il pallone mentre Osvaldo almeno combatte, difendendo palloni preziosi. I giallorossi arrivano all’intervallo senza mai inquadrare lo specchio della porta anche se il finale di tempo va al tiro Gago, destro a lato, e soprattutto Pjanic, rapido a partire in contropiede ma impreciso nel diagonale indirizzato sul fondo dopo essere entrato in area. Fa poco pure l’Udinese: un colpo di testa alto di Benatia su corner di Di Natale e un tiro di Abdi, dal limite e centrale, con Stekekelenburg che blocca in due tempi. Buona la partenza della Roma nella ripresa, con il ritorno al possesso palla che porta quattro chance nei primi cinque minuti: De Rossi va subito a concludere da fuori, Handanovic in angolo, Juan ci prova due volte di testa sempre su corner di Pjanic e Lamela, in contropiede, si fa chiudere sul più bello. A metà tempo Stekelenburg è bravo sul tocco ravvicinato di Basta.
Guidolin osa a venti minuti dalla fine: Fabbrini per Abdi. Luis Enrique replica con Bojan per Gago. Pjanic torna centrocampista. Ma è l’Udinese a trovare il vantaggio: lancio di Pinzi, sfruttato da Di Natale, in contropiede, anche perché Kjaer si ferma, stiramento, mentre rincorre l’attaccante che di destro segna, al trentaseiesimo, il suo nono gol in campionato. Entra Cassetti, poi Perrotta per Greco. Prima del recupero, il due a zero: ripartenza di Armero che entra in area e, sull’uscita di Stekelenburg, appoggia per Isla davanti alla linea di porta per il tocco più facile e per festeggiare il sesto successo nelle sei partite casalinghe di campionato e il primato in classifica per una notte. I giallorossi, invece, per la seconda volta in questo torneo non riescono a far centro: era successo, prima di ieri, solo a San Siro contro l’Inter.
Il Messaggero – Ugo Trani

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