Uçan: “Voglio essere riscattato dalla Roma. In Italia grazie alla volontà di Sabatini”

 ucanEcco l’intervista rilasciata da Uçan al portale turco sporfc.com:

Quando hai saputo che ti saresti trasferito alla Roma hai chiesto informazioni a qualcuno sul club?

“Si ho chiesto a Emre che mi ha dato consigli su ogni cosa dicendomi di cercare di immedesimarmi da subito, di vivere come loro state bene attento e informarmi su ciò che avevano fatto”.

Cosa ne pensi dei tifosi italiani? I turchi in Europa vengono paragonati agli spagnoli e agli italiani. Ti ritrovi in questo?

“Gli italiani sono molto cordiali. I tifosi della Roma sono molto legati alla squadra, non sono diversi dai tifosi turchi. Sono rimasto un po’ sorpreso quando ho visto che anche se non riesco ancora a capire l’italiano, loro continuavano comunque a parlarmi. Stanno facendo tutti del loro meglio per aiutarmi”.

Ti hanno riconosciuto da subito?
“Sì, grazie soprattutto al mio taglio di capelli”.

Quali sono state le tue prime sensazioni dopo il trasferimento? Con quale compagno di quadra hai legato di più?
“ Mi sono sempre chiesto come fosse giocare all’estero.  Sono uno dei pochi calciatori a essersi trasferito in Europa in giovane età. Ero emozionato, pensavo al mio primo allenamento. Ho visto i miei compagni di squadra, ho visto Totti. Mi preoccupava l’incontro con lui, non sapevo come si sarebbe comportato con me. Li ho incontrato prima dell’allenamento e sono tutti molto divertenti e simpatici.  Ho legato in particolare con Pjanic e Urby Emanuelson”.

Hai problemi con la lingua italiana?
“Nel primo allenamento non avevo ancora l’interprete e non capivo. Per fortuna poi Urby è venuto da me facendomi la traduzione in Inglese”.

Cosa vuoi imparare da Totti?

“Voglio osservarlo attentamente, lui è alla Roma da più di 20 anni. Io resterò 2 anni, alla fine nei quali voglio che la Roma mi riscatti per € 11.000.000. Ho bisogno d’imparare il più velocemente possibile per giocare di più”.

Il fatto che nella Roma ci sono molti giovani ti aiuta?
“Naturalmente. Ci sono molti giocatori simili a me, siamo in otto ad avere meno di 22 anni e cinque al di sotto di 24 anni e noi giovani ci capiamo a vicenda”.

Avete cose in comune come musica o film?
“Ancora non abbiamo avuto modo di scoprirlo”.

Che cosa ti stanno chiedendo?
“Tutto quello che so di Istanbul. Come sono le ragazze turche,  com’è il cibo turco pure. Il nostro secondo portiere (Skorupski ndr) mi ha chiesto del baklava”.

Cosa desideri personalmente per il momento?
“Vorrei la mia famiglia. Per il momento i miei genitori possono venire da me solo per 30 giorni come turisti. Verso la fine della stagione rimarranno per tre mesi”.

Cosa stai facendo per rafforzarti?
“Mi sto sviluppando fisicamente perché sono pelle e ossa. Sono rimasto sbalordito dal fatto che qui abbiamo molti istruttori per ogni esigenza. Abbiamo addirittura un istruttore solo per gli addominali”.

Com’è allenarsi in Italia?

“Ricordo che prima della partita contro l’Inter ho fatto un allenamento molto duro. Abbiamo corso come matti ed eravamo tutti molto stanchi. Aspettavo con ansia il fischio di fine allenamento e pensavo a quando saremmo andati in albergo”.

I calciatori turchi che hanno giocato in Europa hanno sempre detto di essere felici per la maggiore libertà che si ha lì.

“Sono in un nuovo mondo ora. In Turchia il club ti manda avvisi di continuo come non parlare troppo, non viaggiare troppo. A Roma ho una persona che mi ha consigliato tante cose come dove andare a mangiare con gli amici, dove poter avere svaghi, cosa visitare a Roma, dove lavare la macchina e tante altre cose. Mi sento in debito e voglio ripagarlo”.

Quando hai cominciato a sognare di voler diventare un calciatore?
“Ho iniziato fin da quando ero a scuola, ma già a quattro anni ho iniziato a giocare a calcio in strada. Oggi, porto con me come ricordo tutte le persone che giocavano con me. All’età di nove anni pregavo ogni sera prima di andare a letto: Dio spero di giocare in un grande club”.

La fiducia è molto importante nel calcio. La squadra ripone in fiducia in te?
“Qui ho sentito la fiducia fin dall’inizio. Non ho giocato frequentemente con il Fenerbahçe lo scorso anno. Ho giocato al massimo 50 minuti a partita giocandone 17-18. Nella maggior parte delle partite ho fatto degli assist. Poi è arrivò Sabatini che mi voleva a tutti i costi. Il presidente del club voleva 10 milioni per me e mi disse che però non volevano cedermi perché volevano diventare campioni di Turchia. Alla fine la Roma si è rifatta viva e a campionato concluso non si son tirati indietro alla richiesta € 15.000.000”.

Che cosa vuoi nel futuro? Cosa preghi per ogni prima di addormentarti a Roma?
“Roma è un nuovo inizio per me, una nuova lingua, una nuova città, una nuova vita. Qui ci sono giocatori molto bravi nel mio ruolo. Il mio obiettivo è di farmi riscattare già alla fine di questa stagione”.

Ti piace Roma?
“Roma è come un paese. Ogni luogo ha una storia. Da quando sono arrivato ho avuto giorno di permesso. Sono stato in Vaticano ed è stato sicuramente molto suggestivo. Non ho avuto il tempo di andare al Colosseo”.

Pensare costantemente al calcio è una cosa buona, cosa fai quando stacchi da lavoro?
“Di solito quando non mi alleno preferisco rimanere a casa. Sto arredando casa nuova e mi sono appena comprato una nuova consolle per i videogames. Giocavo a Call of Duty mentre ora sto giocando a Battlefield”.

A che punto sei col tuo italiano?

“Ho imparato piccole cose adesso. Penso di poter imparare in fretta”.

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