Il Messaggero – Bonucci, il tweet contro la Roma

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Juve-Roma sembra davvero non finire più. Leonardo Bonucci, il difensore bianconero che ha deciso lo scontro diretto di domenica pomeriggio allo Stadium, ha rischiato l’espulsione dalla Nazionale. Per aver offeso, su Twitter, i rivali giallorossi (giocatori e tifosi), e soprattutto per aver ignorato la disposizione di Antonio Conte che, proprio lunedì, era stato chiaro: «Il campionato deve restare fuori». Il giocatore è stato ripreso per quel tweet incendiario che nella notte, dopo le 24 e con foto aggressiva con Pogba su Istagram, aveva scatenato l’inferno sui social: «Sciacquatevi la bocca! Vincere è l’unica cosa che conta» il testo dell’azzurro, con gli hashtag 3 punti e godo ancora. «Se lo fai ancora, sei fuori. Tu e chiunque non rispetterà quanto abbiamo chiesto», la sintesi del discorso del ct che, nel faccia a faccia, è stato più duro di quanto si possa credere. Il suo passato in bianconero è come se lo condizionasse. Al contrario, però. Niente sconti, soprattutto a un giocatore della Juve. Che già a metà mattinata era stato costretto a fare marcia indietro. Su Twitter: «Non esiste nessun riferimento ai tifosi romanisti, nè a nessun altro nella foto di ieri: è soltanto la mia esultanza. Come in altre occasioni».

Il pentimento di Bonucci non è bastato. Lele Oriali lo ha portato in Aula Magna. Per riprenderlo in pubblico e dare più forza all’aut aut del ct azzurro. Le parole non rendono abbastanza l’idea di quanto il difensore della Juve abbia sofferto la severa puntualizzazione dell’ex dirigente interista.«Quella di Leonardo è stata un’uscita improvvida e infelice. Perché si varca il cancello di Coverciano qualsiasi tensione fra i club deve essere dimenticata. C’è un regolamento non scritto. Basta e avanza così. Ma esiste e il ct lo ha spiegato all’inizio. Leonardo ha sbagliato e si è scusato. E noi l’abbiamo perdonato». Il team manager ha ricordato quali devono essere i comportamenti: «Sarebbe meglio evitare l’uso dei social netowork, soprattutto per continuare a parlare delle gare dei propri club. E a un certo orario bisognerebbe disconnettersi. Qui abbiamo una sola maglia che unisce tutte le squadre e tutte le tifoserie. Chi viene convocato in azzurro deve adeguarsi. Leonardo lo ha capito subito: vero che ha fatto un grandissimo gol e non gli capiterà spesso, vero che dopo partite simili l’adrenalina è tanta, ma quella è stata un’uscita infelice e abbiamo ritenuto opportuno che venisse a scusarsi. Se ricapiterà, vedrete le conseguenze. I giocatori le conoscono bene. ma contiamo sul fatto che non succederà più».
NUOVA STOCCATA –  Bonucci, visibilmente irritato, ha provato a minimizzare: «Non voleva essere una polemica: ho il massimo rispetto dei tifosi della Roma, dei giocatori, della società, del direttore sportivo Sabatini. Chi mi conosce sa che quello è un mio modo di esultare. Non volevo attaccare nessuno. Nè gettare benzina sul fuoco. I social network possono diventare trappole. E forse dovevo fare quel tweet prima di venire qui. Con Conte ho chiarito: da uomini. Domenica comunque ho scherzato proprio con Sabatini e qui con Florenzi che mi ha detto ‘se ci riprovi altre 10 volte non la prendi neanche’. Battute che sono il sale del calcio». Ma non ha negato di aver fatto ammonire Totti richiamando l’attenzione di Rocchi: «La sua esultanza è stata un po’ provocatoria, come avevano già notato l’assistente di porta e il guardalinee. E anch’io ho ricevuto il giallo. Il mio gol ha fatto più danni del tweet. Sarà dura migliorarmi».

Il Messaggero – U. Trani

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