Tutti dentro. Per De Rossi sabato spezzone di partita e rientro dall’inizio in Champions

Corriere dello Sport (R.Maida) – Una ragazza piange. Non l’aveva mai visto da vicino, non gli aveva mai parlato. Daniele De Rossi l’abbraccia forte con un sorriso paterno: «Tutto questo casino per una foto con me?». E’ un tardo pomeriggio romano, nel cuore dell’Eur, con un cielo che sembra disegnato apposta per convincere un capitano che sì, è meglio qui che in qualunque altro posto. De Rossi è di buon umore e all’interno del megastore firma autografi a raffica, in una sequenza impressionante per velocità e costanza: pennarello nero, una dedica, una parola, uno scatto e avanti un altro. La processione, tra i cori, dura un’ora e venti e qualche centinaio di persone: tanti bambini, chiaro, ma anche molti padri che per martedì grasso si sentono bambini pure loro ad abbracciare un vecchio idolo. «Andiamo – tuona uno scorbutico bodyguard brizzolato a un adoratore che si attarda con i selfie – lo vuoi pure invitare a un battesimo?».

C’ÈDe Rossi non può parlare ufficialmente, perché gli accordi con la Roma sono questi, ma ai tifosi risponde con pazienza e simpatia. E a chi gli chiede come si senta, se sia davvero guarito dall’infortunio al polpaccio, risponde con un occhiolino e un pollice puntato verso l’alto. E’ un buon segnale, almeno quanto i minuti che ha giocato domenica contro il Benevento. Il piano che i medici hanno concordato con Di Francesco, e con lo stesso giocatore, prevede di riaverlo in buone condizioni mercoledì prossimo a Kharkiv, nell’ottavo d’andata di Champions contro lo Shakthar Donetsk. Ma De Rossi potrebbe giocare uno spezzone di partita anche sabato a Udine, contro il compagno campione del mondo Oddo. Magari nel secondo tempo, adesso che la penuria di centrocampisti è terminata: nel confermato 4-2-3-1 che in questo momento dà maggiori garanzie Nainggolan tornerà a fare il trequartista mentre i due mediani dovrebbero essere Pellegrini e Strootman, ieri festeggiato a Trigoria per i 28 anni.

RIENTRIA Udine dovrebbe rivedersi anche Patrik Schick, elogiato in continuazione dall’ex presidente Ferrero ma ancora poco conosciuto dai tifosi della Roma: dopo la sgambata di pochi secondi contro il Benevento, con un’altra settimana quasi piena di lavoro nelle gambe dovrebbe giocare più minuti. Sostituirà, a seconda dello sviluppo della partita, un attaccante o un centrocampista. Ma la cosa più importante per Di Francesco è crogiolarsi nei problemi di abbondanza in attacco: mai, da quando siede sulla panchina della Roma, gli è successo di avere sei calciatori a disposizione per tre posti. Dzeko e Schick come potenziali centravanti, baby Ünder e Defrel come esterni destri, Perotti ed El Shaarawy come esterni sinistri. A cominciare dovrebbero essere i primi delle coppie appena elencate. E il nuovo arrivato Silva? Ancora si allena a parte, difficilmente sarà pronto per l’Udinese. Caro Kolarov, per te non c’è riposo.

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