Tutte le rose di una Serie A avvincente, equilibrata e senza padroni

La Gazzetta dello Sport (A.Vocalelli)Sarà un campionato più avvincente, perché più equilibrato. Difficile sostenere che sia cresciuto il livello qualitativo generale, perché sono andati via campioni come Lukaku e Ronaldo, Donnarumma e Hakimi, ma il mercato ha consegnato una Serie A come ultimamente non si era mai vista: con differenze così sottili da far pensare a una competitività fortissima. A partire dalla prima fascia, in cui le sette sorelle sembrano partecipare a una gare in cui ogni aspirazione è più che giustificata. Qualcuna può essere esclusa categoricamente dal sogno più ambizioso? Qualcuna può sentirsi già in tasca la qualificazione Champions?

Dall’Inter campione d’Italia alla Roma che lo scorso anno si è piazzata al settimo posto e ha speso 45 milioni di Abraham, sono successe cose che fanno pensare che le distanze tra le sette si siano accorciate, rendendo quasi impossibile ogni pronostico. La partita si è trasferita dal campo alla panchina, dove sono stati recuperati tutti i migliori piloti. Nella seconda fascia vanno sistemate Sassuolo, Fiorentina, Torino, Sampdoria, Cagliari e Bologna. Una lettura che, inevitabilmente, parte da ciò che è successo nelle ultime ore di mercato. In terza fascia, ma come detto le differenze sono così sottili da far pensare a travasi quasi naturali, sembrano esserci Genoa, Udinese, Empoli, Verona, Spezia, Salernitana e Venezia. Mai come stavolta la griglia di partenza sembra fatta apposta per lasciare spazio a sorpassi e frenate imprevedibili. 

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