Trigoria. Conferenza stampa di presentazione di Ashley Cole

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Alle 13 di oggi a Trigoria si è svolta la presentazione ufficiale in maglia giallorossa di Ashley Cole. Ecco le parole rilasciate durante la conferenza da Italo Zanzi e dal giocatore nuovo acquisto della società capitolina.

Italo Zanzi: “Siamo molto contenti di presentare un giocatore davvero speciale: Ashley Cole. Lui ha avuto molto successo e ha molta esperienza, non c’è bisogno di fare una introduzione troppo lunga perché la sua bacheca parla per lui. Ashley Cole, benvenuto alla Roma”.

Conferenza Ashley Cole:

Perché hai scelto di cambiare campionato dopo tanti anni in Inghilterra?
“Per continuare a collezionare presenze in Champions League, arrivo in un grande club ambizioso che si è rafforzato con giocatori di esperienza e giovani. E poi per me è una grande sfida, alla quale sono pronto per lottare per un posto in squadra e vincere trofei”.

Cosa ne pensi dell’Inghilterra al Mondiale?
“Ho visto le partite e questa volta da tifoso, era una rosa molto giovane con dei ragazzi che hanno avuto l’occasione di fare esperienza e crescere. Le cose sono andate meno bene di quanto sperassimo ma hanno fatto un’esperienza che tornerà loro utile. Ci sono note positive, il futuro è roseo”.

Com’era il rapporto con Mourinho? Vedi somiglianze tra lui e Garcia?
“Ho sempre avuto un buon rapporto con Mourinho, poi gli anni passano e probabilmente non ero più utile al Chelsea e il mio agente mi ah segnalato la possibilità di venire alla Roma. Ci sono stati dei colloqui con lo staff, ho gradito l’affetto di questa società che mi reputava utile al progetto e ho volto al volo l’opportunità. Arrivo in un club ambizioso e spero di vincere. E’ prematuto fare ora dei paragonici tra i due tecnici, magari tra sei mesi sarà possibile con cognizione di casa”.

Perché l’Italia ha avuto pochi giocatori inglesi?
“Forse sono più i calciatori inglesi che hanno paura di andare all’estero, sono abituati alla cultura inglese e sono cresciuti in quel settore giovanile. A volte restare a casa è una scelta di comodo. Per quanto mi riguarda, non appena sono venuto a sapere di questa opportunità sono stato ben lieti di coglierla. E’ stata anche un’opportunità per uscire da Londra per giocare e confrontarmi con con una nuova lingua, una nuova cultura e un nuovo stile di gioco”.

Sul tema del razzismo in Italia.
“Questa domanda mi è stata rivolta diverse volte ed è difficile rispindere. Mi sono capitati direttamente episodi del genere e forse è il momento di intervenire con decisione. Però non sta a me dire ciò che fatto e quali sanzioni infliggere, sono decisioni che vanno prese dalla alte sfere del calcio. A me da calciatore interessa giocare a calcio e rimanere fuori da queste discussioni”.

Teme la pressione di questa piazza?
“Non temo la pressione di vincere perché ho trascorso 14 anni in Inghilterra lottando sempre per un posto da titolare ed è quello che voglio continuare a fare. E’ un ambiente speciale, mi sono reso subito conto della passione de ll’amore della gente per questo club. Ma questo è anche il motivo per cui sono qui, vivere queste emozioni e godermi la città e questa esperienza”.

Quali sono le caratteristiche umane di un allenatore vincente?
“Un buon allenatore è bravo nella gestione degli uomini, fa dare ai giocatori tutto in campo con la voglia di lottare fino all’ultimo. In carriera ho avuto grandi allenatori come Wenger, Scolari Mourinho e sono sicuro che anche a Roma sarà lo stesso”.

Hai parlato con Eto’o? Ti ha chiesto di Roma?
“No, sento solo ciò che mi è stato riferito da Londra. E’ un grande calciatore e un grande bomber, se venisse la squadra migliorerebbe. Però sono decisioni che non spettano a me”.

Come sta fisicamente? Com’è andato il primo giorno a Trigoria?
“Devo ancora recuperare la condizione, il primo allenamento è andato bene, è stata una seduta iniziale per riattivare i sistemi. La prossima settimana andremo negli Stati Uniti e al rientro saremo in buone condizioni”.

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