Tre gol e applausi, Dzeko show in partitella

Corriere dello Sport (R.Maida) – La squadra lavora per il centravanti e il centravanti lavora per la squadra. Dopo aver vinto la partitella quasi da solo, segnando tre gol uno più bello dell’altro, Edin Dzeko ha celebrato la felice sessione d’allenamento con una foto di gruppo: lo sfondo è quello dello stadio del baseball di Harvard, che ricorda tanto il Colosseo. Bisogna essere sempre riconoscenti a chi permette di luccicare. E Dzeko, sempre molto attento alle logiche di gruppo, ha significativamente espresso gratitudine in pubblico, sugli immancabili social, a beneficio dei tifosi della Roma vicini e lontani.

CELEBRAZIONE – Nella formazione dei vincitori facevano parte Lobont, come sempre udibile in campo per le indicazioni urlate ai compagni, più Bruno Peres, Juan Jesus, Gonalons, Perotti e i giovani Antonucci e Keba, quest’ultimo convocato in corso d’opera per Consentire a Di Francesco di completare la batteria di esterni nei test tattici: El Shaarawy è ancora ko per il mal di schiena – ne avrà ancora per qualche giorno ma non ci dovrebbero essere problemi – perciò sulla sinistra l’unico attaccante di piede destro da schierare era Perotti.

OOOOH – Ma torniamo a Dzeko, che già aveva marcato il territorio a prescindere segnando il primo gol americano nel ritiro di Detroit. Quasi volesse ricordare chi fosse il centravanti titolare, nel primo giorno di fraseggi con il collega e competitor Defrel, ha provocato tre boati in pochi minuti tra i duecento curiosi presenti sulla tribunetta attigua al campo Ohiri. Il primo: destro al volo di piatto, da sinistra, che ha scavalcato il baby portiere Romagnoli. Il secondo: un sinistro di collo all’angolino basso alla destra dello stesso malcapitato ragazzo. Il terzo: un destro di potenza da posizione centrale che si è addormentato sotto all’incrocio dei pali. Grande entusiasmo naturalmente tra i bosniaci – ce ne sono diversi tutti i giorni con la maglia numero 11 della nazionale e il nome di Dzeko – per lo spettacolo offerto dall’idolo di Sarajevo. In fondo questo pensava Di Francesco portando a Trigoria un calciatore importante come Defrel: migliorare la rosa della Roma e, con lo stimolo concorrenziale, anche il rendimento di Dzeko.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti