Trasporti, viabilità, parcheggi: «Impatto catastrofico sulla città»

Una «catastrofe» chiamata Tor di Valle, che si potrebbe evitare solo stravolgendo la mobilità cittadina, da qui a 10 anni. Tutto il quadrante Sud di Roma eviterebbe di finire nella morsa dell’imbottigliamento perpetuo solo se cambiassero le «abitudini» dei romani, in tutta la città, se insomma si riuscisse a «contenere la mobilità privata», cioè l’uso delle automobili.Con tempi lunghi: fino a «10 anni» e di sicuro «in meno di tre anni si ipotizza che non sia possibile mettere in funzione lo stadio, tempi che si allungano se si vuole evitare un aggravio del traffico». Cinque grandi strade dell’Urbe andrebbero kappaò: oltre al Gra, l’autostradaRoma-Fiumicino («forte congestione»), la Colombo, la Laurentina, viale Marconi. «La rete primaria non è in grado di smaltire i flussi veicolari», si legge, «se non a scapito di gravi disagi collettivi: abbondanti, capillari e distribuiti». Anche gli spazi per parcheggiare migliaia di auto sarebbero «modesti», inadeguati. Per evitare il collasso della zona, bisognerebbe cambiare tutto. Puntare su un’«offerta pluri-modale, con biciclette, tpl, trasporti intelligenti». Lo riporta Il Messaggero.

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