Tovalieri: “Quando ha segnato Federico Ricci mi sono emozionato. Ora sta a lui confermarsi per arrivare in alto. Pensavo fosse più forte il fratello”

federico ricci

Sandro Tovalieri, ex giocatore della Roma, è stato intervistato da gianlucadimarzio.com e ha parlato dei fratelli Ricci, Matteo e Federico. Queste le sue parole:

Confusione…
Ho sempre fatto fatica! Matteo o Federico? Di chi parliamo? Tecnicamente formidabili già a 12 anni. Avevo due squadre alla Roma, entrambe coi classe ’94. E sai come facevo distinguerli? Uno il sabato, l’altro invece la domenica. A giorni alterni, solo così“.

Il primo gol di Federico in Serie A…
“Mi sono emozionato, dico davvero. Qualcosa di buono devo averla fatta… Era un bambino, ora segna in Serie A”.

I talenti allenati da Tovalieri nelle giovanili della Roma…
“Ne ho allenati tanti che poi sono arrivati. Romagnoli, Verre, Mazzitelli, Pellegrini, Verde, Capradossi…“.

I fratelli Ricci…
“Li ho avuti per due anni negli Esordienti, già a 12-13 anni avevano grandi qualità tecniche. Il più forte tra i due? Credevo più in Matteo all’inizio, faceva cose incredibili col pallone. Federico era bravo, ma un po’ timido. Ma ora sta facendo benissimo, proprio come l’anno scorso col Crotone“.

Federico Ricci…
E’ un ragazzo serio, un professionista che vuole arrivare in alto. Ora viene il bello, sta a lui confermarsi. Con me mai una lamentela, mai una critica. Sorrideva sempre anche quando non giocava, poi non saltava mai un allenamento. Freddo, pioggia, neve, vento. Era sempre presente, si divertiva e ascoltava tutto. Lo facevo giocare trequartista o esterno. Aveva corsa, piede, dribbling, creava la giocata, segnava molto e faceva segnare. Aveva tutto quindi. E ha tutto come Matteo che sapeva incantare. Un fenomeno, sul serio“.

La sofferenza di Federico…
Un giorno arrivò al campo e mi disse che io vedevo meglio suo fratello, allora gli risposì di sì, con tutta la sincerità del mondo. Gli consigliai di continuare a lavorare perché anche lui sarebbe emerso, ne ero sicuroContro la Lazio segnò un bel gol e venne ad abbracciarmi, scherzando mi disse “visto? Stavolta sono più bravo io!.

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