Totti a Sanremo: «Tra 20 anni al top, nella Roma o no»

La Gazzetta dello Sport (F.Rizzo) – Cosa avranno fatto, ieri sera, i soci del Roma Club Romagna Giallorossa, che il 12 febbraio 2015, mentre al Festival Nek vinceva la serata delle cover con «Se telefonando», postavano su Facebook il filmato di una sciarpata in pizzeria e la dichiarazione orgogliosa «è mejo de Sanremo»? Probabilmente, Sanremo se lo sono fatto andare bene, perché sul palco dell’Ariston, ieri sera, c’era Francesco Totti e gli ascolti di martedì hanno dimostrato che non sono i cantanti a fare i picchi di share, ma la gente che ha a che fare con lo sport: il top lo aveva raggiunto Raoul Bova, attore ed ex nuotatore, con 16,1 milioni di telespettatori. Del resto, Totti a casa Conti-De Filippi è un ospite d’onore. Il conduttore è tifoso della Fiorentina, reduce dal poker subito dai giallorossi ma sottolineava l’attesa per la partita già alla vigilia del Festival («la serata di martedì? È importante solo perché c’è la partita») e ieri ha pure raccontato che i suoi collaboratori, mentre Dzeko faceva a fette i viola, gli passavano aggiornamenti con il contagocce. Perché le cattive notizie non giovano se conduci Sanremo. Ma, soprattutto, Totti conosce bene Maria: in passato è stato ospite dello show «C’è Posta per Te», quando incontrò un ragazzo down tifoso della Roma. Riavvolgendo il nastro, rispuntano anche le immagini del giocatore ospite di Maurizio Costanzo, marito della De Filippi: nel 2015 raccontava al giornalista di voler giocare ancora due o tre anni.

TRASFERTA L’avventura in Riviera di Totti è veloce come una trasferta di campionato. Il capitano giallorosso arriva nel piccolo scalo di Albenga con un volo privato partito da Ciampino nel pomeriggio di ieri, senza Ilary – rimasta a Roma a seguirlo in televisione – ma con il suo uomo di fiducia, Vito Scala, ad accompagnarlo. Poi il trasferimento in auto a Sanremo, 62 km più in là, la cena in un hotel a pochi passi dall’Ariston dove dorme dopo il Festival, rientrando a Roma stamattina con un altro volo privato. Ieri sera, tra chi lavora per la Rai a Sanremo, c’era chi sperava in una fotografia e in un autografo. Mentre Giorgia (laziale) raccontava che il figlio (romanista) avrebbe finito per guardare il programma più per Totti che per la mamma.

DIRETTA Ed eccolo, il capitano: compare in scena preceduto da un filmato con alcune sue perle, non sventola le quattro dita per educazione («sarebbe banale e poi martedì ho giocato 10 minuti», spiega con eleganza), vede scorrere i suoi 14 gol siglati in carriera contro la Fiorentina. «Il viola mi ispira? Mi piace». E quando gli chiedono di presentare i concorrenti, replica «siete sicuri? Stamo in diretta eh» o sbaglia pronuncia giustificandosi («non si vede bene»). Quindi strappa risate perché sostiene che la Blasi ha presentato «The voice» (Conti dubita e lui assicura «glielo chiedo a casa»). Ma è Totti e gioca con se stesso, come negli spot, tanto da ispirare Crozza perché lo chiamano ancora Pupone alla sua età?»). Nei corridoi dell’Ariston si distingue un urlo – «grande capitano!» – e intanto Totti si prepara per l’intervista doppia con i conduttori. Giura che respingerebbe una «proposta indecente» (Ilary a un altro uomo in cambio di eventuali debiti ripianati), assicura che «rispetterebbe la scelta di vita» di un figlio laziale, si rifiuta di cantare l’inno viola («ma per uno scudetto canterei quelli di tutte le squadre») ma racconta lo scherzo più umiliante subito («mi hanno tagliato i calzini, sembravo Padre Pio»). E riconosce: «Fra 20 anni? Avrò smesso di giocare, si saranno stancati di me. Nella Roma o no, avrò un ruolo importante». Eppure, mentre calcia in platea palloni autografati, fra il pubblico in abito da sera c’è una certa agitazione per catturarli. «La mia canzone di Sanremo preferita? Quella di Povia,Il Piccione” (in realtà il titolo è «Vorrei avere il becco», ndr)»: una risposta improvvisata (era previsto dicesse «Si può dare di più») che sui social scatena l’ironia, c’è chi ci legge un riferimento all’aquila della Lazio. Totti è sempre Totti, anche se non parla del nuovo stadio, della Juve in fuga o di Spalletti. Anche se va a Sanremo.

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