Corriere della Sera – Totti e Osvaldo, gli errori che “spaccano” la Roma

Nel dopo partita contro la Juventus si è parlato soprattutto di loro. Francesco Totti e Daniel Osvaldo sono stati protagonisti contro i bianconeri ma, in modo diverso, hanno macchiato la loro prestazione. Il capitano, ritornato titolare 72 giorni dopo Roma-Atalanta, ha avuto sui piedi il pallone della probabile vittoria e del suo primo gol stagionale, ma si è fatto parare il rigore da Buffon. Il 12 dicembre è una data che non gli porta fortuna perché un anno fa — si giocava sempre all’Olimpico, ma contro il Bari — fece lo stesso con Gillet. Rigore a parte, Totti ha corso e lottato: questo è il segnale migliore per Luis Enrique, che infatti nel finale ha deciso di lasciarlo in campo e togliere Osvaldo.

Anche per l’italo-argentino quella contro la Juventus è stata una partita da luci e ombre. Le luci sono quelle di una prestazione di grande temperamento e sacrificio in un ruolo, esterno nel 4-2-3-1, che non è il suo. L’ombra è arrivata al momento della sostituzione, quando ha preso direttamente la via degli spogliatoi senza fermarsi in panchina (rifiutando la stretta di mano del «mental coach», Llorente) ma soprattutto senza salutare Borriello, che stava entrando. Luis Enrique a fine gara ha liquidato tutto attribuendo il suo nervosismo (nel primo tempo ha mandato a quel paese Lamela) alla voglia di vincere, ma oggi a Trigoria Osvaldo sarà invitato dai dirigenti a non ripetere più comportamenti del genere, soprattutto in maniera così plateale.

Oggi pomeriggio alle 16 è in programma un Cda della società in cui saranno ufficializzate le dimissioni di Michael Ruane e Richard D’Amore, che saranno sostituiti da due manager che fanno capo a James Pallotta (uno è Mark Pannes), sempre più uomo forte. All’ordine del giorno i contratti di Baldini e Fenucci, non si dovrebbe parlare invece dello stipendio di Thomas DiBenedetto.
Corriere della Sera – Gianluca Piacentini

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