Totti, l’ultima recita alla Scala del calcio

Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) E’ la sua ultima trasferta a Milano da calciatore. Quante ne ha fatte, in questi venticinque anni di carriera. All’inizio sono state soprattutto delusioni. Sconfitte, qualche espulsione che ancora brucia. Ma da quando è arrivato Spalletti lo stadio di San Siro è diventato amico e molto spesso Totti è stato protagonista. Il capitano si è avvicinato a questa partita con il cuore in tumulto, per tutto quello che è successo in questi giorni. E’ in attesa di capire, prima di esprimere il suo pensiero. Ma certo si aspettava un epilogo diverso della sua carriera. Anche ieri è stato il più acclamato alla stazione Termini, quando la squadra è arrivata alle sedici per salire sul treno ad Alta velocità. Tanti selfie e qualche lacrima. All’arrivo a Milano, poco prima delle diciannove, c’erano cento persone, pochi tifosi della Roma, sotto la pioggia, ma ancora molti estimatori di Totti, sceso dal treno scuro in volto. Quella di stasera è la prima delle quattro partite di addio del capitano della Roma, del giocatore più importante della storia della squadra giallorossa. Stasera, se Spalletti gli concederà qualche minuto, San Siro lo accoglierà con una standing ovation, come è accaduto in tutti gli stadi d’Italia e d’Europa dove è andato. Montella ieri in conferenza stampa gli ha dedicato pensieri affettuosi. Sono diventati amici verso la fine della carriera di Vincenzo, qualche volta si frequentano anche con le famiglie. Stasera saranno di nuovo avversari.

IL CUCCHIAIOLa lunga serie felice di Totti a Milano è cominciata il 26 ottobre 2005. Forse il ricordo più bello, in quella Roma che cominciava a giocare a memoria. Quella sera contro l’Inter Totti diede spettacolo e quel gol con il pallonetto contro Julio Cesar è rimasto scolpito nella storia. Un gol da cineteca. Recuperò palla a centrocampo, saltò Cambiasso e Zè Maria, e dal limite dell’area scavalcò Julio Cesar con un tocco morbido. In quella vittoria della Roma mise la firma anche Montella. Un anno dopo l’impresa contro l’Inter, Totti diede il bis contro il Milan. Era l’11 novembre 2006, nel frattempo aveva vinto un Mondiale e si era ripreso dal grave infortunio dopo la dura entrata di Vanigli. Era già nato Cristian e in tribuna Ilary era già in attesa di Chanel. Francesco dedicò alla moglie una doppietta straordinaria. La Roma si impose 2-1, passò in vantaggio con il capitano (girata da centro area) e dopo il pareggio di Brocchi, alla fine Totti chiuse i conti – di testa – al termine di una delle azioni più belle della Roma di Spalletti, iniziata con la rabona di Aquilani, conclusa da Francesco su assist di uno scatenato Mancini. Era quelli anni d’oro per la Roma al Meazza. E nel 2007 in pochi mesi Totti alzò due trofei a San Siro: la Coppa Italia e la Supercoppa. A Milano il capitano ha conquistato la metà dei suoi trofei con la Roma. Gli altri due (a parte lo scudetto), la Supercoppa 2001 e la coppa Italia 2008, le ha vinte all’Olimpico. In quelle due sfide contro l’Inter non segnò, ma riuscì ad essere protagonista.

L’ULTIMO ACUTO CON GARCIA – Ci sono stati momenti negativi in questi anni, come il rigore sbagliato nella Supercoppa 2008, con la Roma che non riuscì a dedicare il trofeo al presidente Sensi, appena scomparso. Ma prima ancora di questa lunga serie positiva, prima ancora che arrivasse Spalletti, Totti realizzò una doppietta inutile nella finale di Coppa Italia contro il Milan. Era il 31 maggio 2003 e l’allenatore era ancora Capello. Il Milan aveva vinto all’Olimpico 4-1 e gli bastò pareggiare 2-2 al ritorno. Altri due gol fantastici. Il primo gol con una punizione di potenza da 25 metri, il secondo con uno straordinario tiro d’esterno da 32 metri. L’ultimo acuto il 5 ottobre 2013. Con Garcia in panchina la Roma vinse a San Siro per 3-0. Un’altra doppietta per Totti, con un gol su rigore e un altro con un diagonale. La Scala del calcio applaudì a lungo il capitano della Roma. Come farà stasera, se ci sarà l’occasione.

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