Totti: “La mia vittoria è stato l’amore per questa maglia e per questa città. Il 28 maggio è un giorno che conservo gelosamente”

L’ex numero dieci della Roma Francesco Totti ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni della trasmissione televisiva ‘Che Tempo Che Fa’, in onda su Rai Uno. Il dirigente giallorosso ha voluto raccontare alcuni episodi riportati all’interno della sua nuova autobiografia, che verrà presentata il 27 settembre, giorno del suo compleanno, al Colosseo. Ecco le sue parole:

I tuoi gol più belli…
Tra i più belli ci sono quelli con l’Inter a San Siro e a Genova con la Sampdoria.

Sei stato molto vicino alla Sampdoria…
Se non ci fosse stato un mini torneo avrei firmato.

Il 28 maggio ha regalato emozioni senza precedenti…
E’ stato il giorno della fine della mia avventura da calciatore. Una carriera che ho sempre voluto trascorrere con la Roma. Avrei potuto giocare altrove ma l’amore per questi colori hanno fatto si che rimanessi qui per sempre, anche se non ho vinto tanto la mia vittoria è stato l’amore per questa città e questa maglia. Quel 28 maggio è stato un giorno diverso dagli altri e quella maglietta me la conservo gelosamente.

Hai avuto paura quel giorno…
Già un mese prima mi sono preparato. Volevo fare qualcosa di semplice ma che colpisse, ho detto a Ilary: “Buttiamo giù un po di cose“, e così è stato. Ho dichiarato a tutti il mio amore.

Ma tu piangi anche quando sei solo…
Una volta…ora però se c’è un rumore in casa mando Ilary.

Farete la sit-com “Casa Totti”?
Ho letto ma io non so niente.

Tra qualche giorno è il tuo compleanno e presenterai il tuo nuovo libro…
Ringrazio la Rizzoli che mi ha permesso di scrivere questo libro. Paolo Condò che mi è stato dietro per un anno, anche perché non sono solito fare molte interviste. Ho deciso di fare la presentazione al Colosseo per devolvere tutto in beneficenza all’ospedale Bambino Gesù di Roma.

Nell’introduzione c’è un episodio pazzesco…
Si quando vado in visita al carcere di Rebibbia. C’era questo ragazzo che gesticolava per essere il primo per farsi fare la foto con me. Non riuscivo a capirne il motivo. Poi ho scoperto che lui la settimana prima doveva uscire, aveva scontato la pena, ed era rimasto una settimana in più per me. Poi c’è un altro episodio: una settimana dopo la vittoria dello scudetto, andammo in un ristorante storico a piramide, e subito si creò la calca al di fuori. L’unica altra uscita era quella verso un convento di frati cappuccini, scavalcammo e ci fecero passare, in cambio di una foto (ride, ndr).

Il pallone è stato il tuo primo peluche…
A otto mesi ho cominciato a camminare però sempre con la palla vicino. Mi chiamavano gnomo perché non crescevo, ero davvero esile e in squadra non mi volevano, mia madre mi dava la pappa reale ma non mi piaceva. La mia fortuna comunque è stata avere sempre la mia famiglia vicino.

Avete dovuto cambiare casa perché rubavano anche lo zerbino…
E’ vero, da una parte è positivo ma era diventato davvero invivibile, c’era sempre gente sul pianerottolo, non sapevi chi incontravi. Anche quelli del palazzo erano preoccupati.

Il tuo primo gol con il Foggia…
Dopo aver visto la palla entrare avrei voluto fare mille cose, avevo mille idee in testa ma alla fine ha fatto solo quello che mi sentivo e ho iniziato a correre verso i tifosi.

Dopo la vittoria dello Scudetto…
Sono andato a casa e ho preso la moto, non so come perché Roma era impossibile da girare. Poi sono andato nel ristorante in cui festeggiavamo di solito e sono entrato col casco perché c’era le gente dentro che festeggiava. Poi l’ho dovuto togliere ed è scoppiato il putiferio.

C’è una somiglianza pazzesca tra te e Cristian…
Assomiglia più a Ilary.

Gioca nella Roma? 
Si.

Qualche giorno fa si è reso protagonista di un bellissimo gesto…
Si il portiere si era fatto male ed era a terra, lui non ha segnato. Si è fermato per sincerarsi che il portiere stesse bene. Io avrei prima segnato e poi mi sarei andato a sincerare delle condizioni del portiere (ride, ndr). A parte gli scherzi Christian ha fatto bene.

Ti regalo quattro rigatoni, mi hanno detto che è la tua porzione a casa…
Ilary non vuole che mi ingrasso, però mangio qualcos’altro di nascosto (ride, ndr).

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