Totti in cerca d’autore

«Ancora non so niente sul mio futuro ruolo nella Roma. Io direttore tecnico? Valuteremo più avanti». Francesco Totti, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, entra nella Hall of Fame della Figc. Adesso a Trigoria è dirigente ma può incidere poco, perché ogni strategia si decide tra Boston e Londra. Non solo non ha potere decisionale, ma nemmeno sa di che cosa si dovrà occupare in futuro. Così, nel pieno della contestazione alla proprietà Usa, è sincero quando ammette che deve capire quali saranno i suoi nuovi compiti nel club di Pallotta: «Sul rettangolo di gioco mi divertivo di più, era molto più facile per me. Adesso sto capendo alcuni meccanismi che non pensavo ci fossero». Totti, insomma, studia da dirigente. Lui sa che Pallotta, anche per l’ostracismo plateale di Baldini, è contrario a offrirgli la carica di vicepresidente. Anzi, per la verità, frena su qualsiasi nomina. Ma dalla sede di via Tolstoj, dopo il caso De Rossi, spingono per far cambiare idea al presidente e al suggeritore. L’umore della piazza non permette altre gaffe. Semplice la via d’uscita: riconoscergli il ruolo di responsabile dell’area tecnica (per essere dt, serve l’escamotage e quindi il patentino da allenatore). Nella Capitale, in primis il ceo Fienga, puntano a ufficializzare al più presto la promozione. Al mercato penseranno solo Baldini e Petrachi. Ridimensionando indirettamente la figura di Totti. Allenatore? A Gasperini si è dedicato Petrachi da ds del Torino. A chiamare Bielsa è stato Massara, sfruttando il canale aperto in passato da Sabatini. Su Sarri, invece, si muove da tempo Baldini. Sarà poi Pallotta, la prossima settimana, ad ufficializzare l’erede di Ranieri: confermata l’intesa con l’allenatore dell’Atalanta (triennale da 2,5 milioni, più bonus). Lo riporta Il Messaggero. 

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