Totti: «Hanno cacciato i romani dal club. Tornerò con un’altra proprietà»

Niente lacrime stavolta, ma sorrisi amari e bordate a spaccare la porta proprio come faceva da calciatore. Ieri Totti ha dato le dimissioni da tesserato della Roma dopo 30 anni. Francesco ha scoperchiato il vaso di Pandora in quasi 90 minuti intensi di conferenza a reti unificate: «Ho mandato una mail alle 12.41 per dire che mi dimettevo. Se morivo era meglio. Lasciare la mamma non è facile. Per il bene di tutti, meglio che mi stacco io. Tanti dirigenti hanno detto che sono un peso troppo ingombrante. Speravo che questo giorno non arrivasse mai». Passata la commozione spiega i motivi: «Non ho mai avuto la possibilità operativa di poter lavorare nell’area tecnica della Roma. Hanno fatto l’allenatore e il ds senza neppure chiamarmi. Mi hanno invitato a Londra due giorni prima, quando avevano deciso tutto. Il pensiero fisso di alcune persone da 8 anni a questa parte era uno: “Via i romani dalla Roma”. Hanno ottenuto quello che volevano». Poi su Baldini: «Non ho mai avuto un rapporto con lui e mai ci sarà: si doveva scegliere e mi sono fatto da parte io. L’ultima parola era sempre a Londra. Solo quando erano in difficoltà mi hanno chiamato. Con Fienga che ringrazio abbiamo scelto Ranieri. Un uomo vero. Avrò fatto 10 riunioni in due anni. Se io avessi Totti e De Rossi gli darei in mano tutto, Pallotta invece si circonda di persone sbagliate. Ma se sbaglio da 8 anni, me la farò una domanda?». Ma chi ha pugnalato Re Totti alle spalle: «Qualcuno dentro Trigoria, ma non farò mai i nomi. Ci sono delle persone che fanno il male della Roma e gioiscono quando perde, Pallotta tante cose non le sa eppure continua a fidarsi sempre delle stesse persone. Nelle ultime settimane ha cercato in tutti i modi di trattenermi, mentre in due anni non mi ha mai chiamato». Lo riporta Leggo.

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