Luis Enrique: «Totti? È mio amico ma non l’ho invitato»

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Il Messaggero (L. Danza) – L’asturiano ha lanciato la sfida alla Juve e ad Allegri, mai battuti quando ha allenato in Italia. «Non cerco vendette, sono contento, l’unica cosa che posso fare è lavorare duro. Allegri aveva già vinto dei titoli con il Milan, non ha fatto che riaffermare le sue capacità con la Juve. Non devo dimostrare nulla al calcio italiano, sono orgoglioso di quello che ho vissuto a Roma, ho ricominciato in Spagna, punto». Sulla partita. «Non penso che si deciderà a centrocampo – ha continuato Luis Enrique – non siamo preoccupati dall’euforia. Mi aspetto una sfida tosta, non credo sarà uno scontro di stili diversi, anche loro lavorano difensivamente, giocano la palla, hanno la possibilità di vincere il triplete, non lo dimentichiamolo. Vedere una finale fra i campioni di Spagna e quelli d’Italia è uno spettacolo. Totti? È amico mio, ma non l’ho invitato a Berlino». Neymar è cauto: «In una finale non ci sono favoriti, la Juve non è arrivata qui per caso, questa sarà la partita più importante della mia vita. Uno dei figli di Buffon tifa per me? Mi fa piacere, Gigi è uno dei più grandi portieri della storia, quando ero piccolo ero un suo grande tifoso e lo prendevo sempre alla playstation».

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