Totti: ”Io ci credo: la Roma sarà da scudetto”

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Il Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Eccolo, il capitano. L’ultima versione di Totti calciatore. Un’intervista da tenere in archivio, da rivedere quando i bambini saranno grandi, quando un giorno Cristian magari prenderà il suo posto con quella stessa maglia. Francesco si apre pochi minuti dopo la fatidica firma sul nuovo contratto. Abbronzato, riposato, anche un po’ emozionato. Il capitano riparte da lì, da quella serie fantastica di poche partite, con le quali ha rovesciato una situazione che sembrava ormai definita: «Sono riuscito a dare un contributo alla squadra. Abbiamo fatto una seconda parte di stagione eccellente». Totti crede nella Roma e si prepara per quella che spera sia una grande stagione. Nella quale spera di rivedere l’Olimpico pieno come ai bei tempi: «C’è poco da dire a questi tifosi che ci hanno sostenuto sempre. Dopo venticinque anni sento le stesse cose. Ho detto di tutto e di più, ho sempre manifestato un grande amore nei loro confronti, è una cosa reciproca che è nata e morirà così, come ho sempre detto. Sono riuscito ad esaudire questo sogno non solo mio, ma spero anche della maggior parte dei tifosi». E’ stata una stagione travagliata, con la protesta delle Curve e con il pubblico che ha disertato lo stadio in seguito alle decisioni del Prefetto: «Per me, la società e la squadra spero che i tifosi possano tornare il prima possibile e che possano tornare ad occupare il loro posto. Con loro al nostro fianco riusciremo a dare il 101% in più, altrimenti si complica tutto. Conoscendo come sono fatti spero che possano risolvere i loro problemi per il loro settore. Sono fiducioso perché essendo il mio ultimo anno spero di passarlo con loro e di gioire con loro. Spero di vincere il mio secondo scudetto con la Roma».

GARANZIE – Francesco ci crede, ogni anno è fiducioso dopo il calcio mercato. Ma questa volta ha un motivo in più per crederci: «Ci crediamo, non solo io. Poi è normale che a inizio stagione facciamo tante tabelle e pronostici. I nostri obiettivi logicamente sono i più ambiti e prestigiosi, lo scudetto è il più importante di tutti. Al momento però c’è una squadra molto più forte delle altre. Ho parlato con il presidente e mi ha garantito che farà una grande Roma, e io gli ho detto che così avrò la possibilità di vincere il secondo scudetto. Con il presidente abbiamo parlato di tutto, come sempre. L’ho trovato molto in forma». E’ rimasto non per fare il comprimario, ma per provare a vincere con i suoi compagni: «Ho fortemente desiderato questo contratto, che rappresenta la realizzazione del mio sogno. Dopo aver parlato con il presidente sono ancora più convinto che restando uniti potremo centrare grandi obiettivi. Ho sempre sperato di attraversare e di chiudere la mia carriera con una sola maglia addosso, quella della Roma». Il rapporto con Spalletti è stato recuperato. Dopo i chiarimenti che hanno sistemato vecchie ruggini. Totti ha sempre riconosciuto i meriti e le capacità del tecnico toscano: «Spalletti può dare tanto perché è uno dei più forti tecnici in Italia e ha tutte le caratteristiche positive, compresa quella di conoscere anche l’ambiente a Roma».

DIRETTORE – Tra un anno, quando smetterà potrà fare quello che ha sempre desiderato: «Sono felicissimo. Come ho sempre detto al presidente e alla società, preferirei avere un ruolo ben definito come il Direttore Tecnico, loro hanno acconsentito e gliene sono molto grato». Non riuscirà a giocare nel nuovo stadio, magari ci andrà da dirigente: «Sarà un impianto bellissimo, di proprietà, dove si potranno veramente fare grandi cose. Speriamo che si possa costruire il prima possibile e che sia per sempre la nostra casa». Ripensa a quel finale di stagione magico: «Non me l’aspettavo. Se penso a quello che ho fatto non sta nella logica, è una cosa che nessuno si sarebbe mai aspettato, io in primis. Fortunatamente è successo e sono riuscito a dare un contributo alla squadra per prendere il terzo posto. Nessuno si sarebbe aspettato che sarei riuscito a cambiare le partite in pochi minuti. Da me la gente si aspetta sempre qualcosa di diverso, ma sinceramente non avrei potuto immaginare di riuscire a cambiare il risultato avendo a disposizione quattro minuti, sette minuti o dieci minuti. Fortunatamente è successo e mi tengo stretto questa soddisfazione, perché sono cose che rimarranno nella storia della Roma».

QUELLA DOPPIETTA – La fotografia che ha nel cuore è quella della partita contro il Torino: «La partita era quasi finita, mancavano quattro minuti. Appena entrato, la prima intuizione era stata quella di calciare la punizione, invece ho visto Pjanic e sono andato diretto verso l’area e al primo pallone toccato ho fatto gol. E al secondo pallone, dopo un minuto, ho fatto un altro gol. Questo è un sogno che fortunatamente sono riuscito a realizzare davanti ai tifosi. Rivedendo le immagini mi sono emozionato. La squadra ha saputo risollevarsi da un momento buio. Alla fine con la testardaggine e l’unione siamo riusciti ad ottenere quello che volevamo».

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