Torino-Roma 0-3, le pagelle: Abraham Eurovision, Pellegrini architrave. Veretout a ritmo di The Last Dance, Shomurodov convince

Pagine Romaniste (R. Gentili) – “L’attesa del piacere è essa stessa il piacere”. La Roma chiude il campionato espugnando il Grande Torino per 0-2, conquistando – come la scorsa stagione – così la chiave, aspettando la finale di mercoledì, per l’Europa (League). Decidono la doppietta di Abraham ed il sigillo di Pellegrini.

Tammy, a digiuno da 6 giornate, si scatena in dieci minuti e a fine primo porta i giallorossi sul 0-2. Il vantaggio arriva con una giocata elegante, il raddoppio su rigore, da lui conquistato. La sigilla Pellegrini al tramonto di gara, nuovamente dal dischetto.

In difesa vengono concessi pochi spazi, merito di una prestazione attenta di Mancini, ma soprattutto di Kumbulla ed Ibanez. Brilla a centrocampo Veretout. Il francese è stato super dinamico, tornando alle sembianze di quello visto con Fonseca e ad inizio stagione. Senza punta le frecce Zalewski e Spinazzola. Entrambi si limitano ai loro compiti, non spingendo sul gas e comunque non demeritano. Shomurodov convince per il prezioso apporto, Pellegrini dirige. Abraham decisivo.

LE PAGELLE

Rui Patricio 6,5 – Due situazioni lo chiamano in causa nel primo tempo: una gestione con i piedi ad inizio partita e una girata di Brekalo alla mezz’ora, sbaglia la prima ma è attento nella seconda. Lo è soprattutto nei primi minuti della ripresa sulla conclusione in corsa di Pobega.

Mancini 6 – Si attiene ai compiti che gli spettano senza aggiungere né togliere. L’uscita sbagliata ad inizio ripresa porta Pobega davanti a Rui. Qualche volta fa copiare appunti difensivi a Zalewski, che sul banco a destra si gira per ambientarsi.

Kumbulla 6,5 – Tappa buchi difensivi, oggi, davanti all’ex maestro Juric, prende il posto di Smalling. A furia di andare in anticipo su Belotti, duello che comunque vince, regala qualche tocco al capitano granata che trova gli spazi che vengono a crearsi. Li lascia dietro, ma davanti li atta. Il colpo di testa su angolo costringe Berisha a mettere in angolo.

Ibanez 6,5 – Alterna coperture preziose – sul cross per Belotti in spaccata ad inizio partita – all’irruenza che lo porta all’ammonizione. Fa vivere qualche brivido sporadico, anche per via della necessità di cucire le ferite difensive di Spinazzola.

Spinazzola 6  A dispetto di quanto scritto inizialmente, va a sinistra. Prova due accelerate, ma il diesel fatica ad attivarsi. Aina ne ha di più e lo sorpassa con frequenza. Si aggiorna negli spogliatoi e regala i suoi spunti. (Dall’82’ Vina sv)

Veretout 7 – Segue attentamente il ritmo della last dance. Si muove bene sulle note difensive con intercetti che ricorda avere nelle corde; davanti due suoi filtranti, per Shomurodov ed Abraham, fanno tirare su la testa alla squadra. Non perfetto nei movimenti, lascia voragini dietro, ma ha saputo compensarle. Svirgola a fine primo tempo da posizione rischiosa.

Oliveira 6,5 – Nel prepartita ha detto che il suo compito alla Roma, da quando è arrivato, lo ha fatto. Si ripete con l’attenta gara di oggi. Ben misurato il bilanciamento ed il contributo difensivo a quello offensivo. (Dal 58’ Cristante 6 – Tira il fiato, poi Mourinho lo inserisce per garantire la vittoria e non perdere il ritmo-gara in vista di mercoledì.

Zalewski 6 –  Spinazzola viene a sinistra, lui quindi prova anche la fascia destra. Prende le misure del nuovo spazio da occupare. Quelle della zona offensiva le scrive a matita, più precise quelle prese in avanti. Arriva come un treno al 23’ in area, non riuscendo a concludere lo sprint. (Dal 57’ Karsdorp 6,5 – Comincia la gara con un tiro cross

Shomurodov 7 – Il gol contro Venezia porta in dono la maglia da titolare, indossata solamente quattro volte, nell’ultimo atto del campionato. Prima della sfuriata di Abraham regge l’attacco congiungendolo alla trequarti con discese e sponde su cui la Roma si culla. Conclude la stagione in crescendo. (Dal 76’ Zaniolo 6 – Mette piede in campo e viene atterrato in area. Ha sui piedi la palla del poker, ma le troppe idee lo portano ad un innocuo tiro. Magico il tocco nel recupero per El Shaarawy, meno il contropiede sciupato. L’insufficienza non arriva perché è stato l’ultimo atto di un campionato complicato ed in cui ha avuto – e ha – bisogno più di una pacca sulla spalla che di un rimprovero).

Pellegrini 7,5 – Architrave giallorossa, intercetta palloni in spaccata e duellando, fino ad arrivare a tiri sfornati in maniera soffice. Più fruttuosi gli assist: ruba sulla trequarti e tocca avanti per il vantaggio che sarà di Abraham. La Serie A della Roma finisce con un suo gol su rigore. (Dall’82’ El Shaarawy 6 – Arriva in corsa davanti a Berisha, che aprendosi con la “croce” lo costringe a tirargli addosso).

Abraham 8 – Appare la stanchezza evidenziata dal ritorno col Leicester quando chiamato a prender parte nella tessitura giallorossa, poi come d’incanto si sveglia. In dieci minuti regala la vittoria, ma soprattutto la certezza di essere in Europa anche la prossima stagione. Prende in mano il mantello e come un torero mette a sedere Pobega e batte Berisha. Il portiere granata lo falcia dieci minuti dopo. Centrale il rigore calciato, sfiorato dall’ex laziale, che però non ci arriva.

Mourinho 7 – Allenatore portoghese in panchina, Roma che conquista l’Europa all’ultima giornata. Vittoria secca per non arrivare con ulteriore pressione all’appuntamento con la storia di mercoledì.

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