Tor di Valle, dubbi sui tempi: «Doppio voto sul progetto bis»

Il Messaggero (L.De Cicco) – La discussione sul progetto bis di Tor di Valle entra nel vivo oggi, durante la commissione congiunta Urbanistica-Lavori pubblici. Comincia una corsa contro il tempo per strappare il via libera dell’Aula Giulio Cesare «entro il 15 giugno», come ha spiegato ieri il capogruppo M5S, Paolo Ferrara. Anche se le opposizioni non sono disposte a firmare una «cambiale in bianco» sul progetto del nuovo stadio, con annesso «Ecomostro» da mezzo milione di cubature, anche se sforbiciato al 50% dopo il patto Roma-Comune dello scorso 24 febbraio. Il Pd, per esempio, chiede sul progetto una doppia votazione in Consiglio comunale: prima sulla «pubblica utilità» dell’opera, poi sulla variante. Un percorso senza fretta, da chiudersi non prima di «settembre», spiega il dem Giulio Pelonzi. Ieri i partiti della minoranza hanno incontrato l’assessore Luca Montuori. Un vertice con un «clima sincero», ha detto il responsabile dell’Urbanistica. Ma non sono mancati, da parte dell’opposizione, dei paletti anche sul cronoprogramma tracciato dalla giunta. «A fronte di una riduzione complessiva delle cubature, le opere pubbliche escono comunque penalizzate», dice Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d’Italia. Per il Pd invece il voto sulla pubblica utilità non potrà avvenire «prima che la Sovrintendenza levi il vincolo. Solo dopo si potrà iniziare a discutere delle opere pubbliche».

TEMPI LUNGHI – La variante urbanistica, secondo i democrat, «deve essere approvata in Aula e si deve partire a settembre, perché prima serve il coinvolgimento della commissione e dei Municipi». Parla invece di «speculazione immobiliare» Stefano Fassina di SI, criticando l’emendamento alla manovra, presentato dal governo, che «introduce la possibilità di costruire fino al 20% della superficie edificabile a uso residenziale, è un regalo a Pallotta», secondo l’ex viceministro dell’Economia.

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